Progetti
Diventare parte dell'ecosistema per poter aiutare: la strada di LGNet3
Le unità mobili del progetto prestano assistenza sociosanitaria a persone in situazione di vulnerabilità
Alessandra Testori | 3 dicembre 2025
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C’è un progetto che radica le fondamenta nella necessità di inserirsi in territori fragili e abitati da persone vulnerabili. Si tratta di LGNet3, che 5 giorni su 7 supporta persone migranti con un’equipe multidisciplinare e delle unità mobili sociosanitari. Inserirsi in questi territori senza invadenza ma diventando parte dell'ecosistema è difficile, ce lo spiega Valerio Tursi, Presidente di Arci Solidarietà

Come nasce questo progetto?

Prima ancora di partecipare al bando pubblico che ci ha permesso di dare vita al progetto, avevamo sperimentato l’attività di sostegno attraverso le unità di strada rivolte a persone in situazione di vulnerabilità, nello specifico delle persone senza fissa dimora. Così quando abbiamo visto il bando erogato dal Comune di Roma ci è sembrato un ottimo modo per creare un network di città e continuare quel progetto di sostegno sul territorio a cui ci eravamo già affacciati.

Avete incontrato delle problematiche nella sua realizzazione?

La prima difficoltà è stata inserirsi in un territorio come unità di strada, far percepire poco alla volta la nostra presenza come una messa a disposizione di competenze ed esperienza, non come qualcosa di invasivo. Bisogna diventare parte dell’ecosistema per poter agire davvero sul territorio, e ci vuole tempo. Prima ancora di poter dare una risposta a chi ne ha bisogno, bisogna instaurare una relazione di fiducia tra le equipe multidisciplinari e chi ci si rivolge, prima di dare una risposta bisogna creare una relazione di fiducia. Questa è stata la sfida più difficile.

Che risposta avete ricevuto dal territorio nel quale vi siete inseriti?

Quando si interviene sulle fragilità si deve avere a mente il fatto che non si interviene dando una risposta alla singola persona, ma si interviene sulla vulnerabilità dell’intero territorio, anche su chi è in condizione di potenziale benessere. Laddove si innalzano i livelli di qualità della vita di determinate persone, infatti, si innalza il livello di vita dell’intera zona. Il beneficio è quindi percepibile, il fatto è che a volte c’è un preconcetto di base che è molto complesso da rimuovere se non ci si mette in discussione, e la messa in discussione necessita di una predisposizione all’ascolto. Dare una risposta generale è difficile, ma abbiamo avuto la netta sensazione che nel tempo ci sia stato un miglioramento nell’abbattimento degli stereotipi nelle zone in cui operiamo.

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