Scienza
Black Mirror: da scenari distopici a pura realtà
Come l’avvento delle tecnologie 5G ha stravolto l’opinione pubblica
Laura Marta Di Gangi | 5 ottobre 2020

“Si vince solo tutti insieme, solo se tutti gli stakeholder si mettono insieme e cercano di lavorare con l’obiettivo comune del welfare”, esordisce così Roberta Cocco, Assessora a Trasformazione digitale e Servizi civici.

La tecnologia è entrata a far parte della vita dell’uomo da anni, ma non mancano ancora opinioni negative a riguardo. Quante volte ci sentiamo spaventati o a disagio di fronte alle novità del mondo informatico e tecnologico? Quante volte siamo restii a tuffarci a capofitto nel mondo del digitale?

Tra gli argomenti più discussi negli ultimi mesi compare senza dubbio il tema delle antenne 5G di recente installate anche sul suolo italiano e delle rivolte da parte dei cittadini, che hanno visto sorgere dall’oggi al domani grosse antenne davanti la finestra della propria abitazione.

Tale tema è stato affrontato all’interno dell’evento “Black Mirror: l’innovazione digitale ci fa paura o ci rende migliori?”, ispirato alla serie televisiva targata Netflix che da anni proietta lo spettatore in scenari distopici irraggiungibili, ma che si sono rivelati possibili nella realtà e che si sono sviluppati in pochissimo tempo.

“Tutte le grandi evoluzioni trovano benzina nella tecnologia, ma in realtà ne trovano di più nelle rivoluzioni digitali” ha spiegato Alberto Calcagno, Ceo Fastweb, che si fa portavoce della trasformazione culturale, pensando a nuovi servizi e a nuove occupazioni. “Se non lo si fa non sarà possibile attuare una partecipazione culturale e di conseguenza una trasformazione digitale” il suo monito.

Ma i cittadini sono pronti a tutto ciò? Secondo il Sindaco di Bari Antonio Decaro, le paure dei propri concittadini alla presenza dell’istallazione delle antenne 5G nasce da una scarsa comunicazione: “La paura alla base delle proteste dei cittadini non nasce con l’avvento dei social, ma già con l’istallazione delle antenne TV. Sarebbe opportuno che il Governo attuasse quindi una comunicazione attraverso degli organismi scientifici che possano spiegare che l’introduzione del 5G è un’opportunità e che l’Italia è un Paese in cui i limiti di emissione sono i più bassi d’Europa”.

È vero che risulta impossibile limitare, all’interno della società, diffidenze e paure, ma è altrettanto certo che se non ci sono figure professionali che spiegano ai cittadini le opportunità che questa sperimentazione offre e che li rassicurino sulle condizioni della propria salute, non si può pretendere che non si sviluppino cortei di rivolta.

Marco Bentivogli, Attivista ed esperto di politiche di innovazione e lavoro, citando McLuhan, sostiene che “Lo strumento tecnologico è freddo, ma è la mano dell’uomo che lo riscalda, gli dà un senso, un significato e una finalità”, ed è compito dell’uomo aiutare lo sviluppo tecnologico e non limitarlo.

Commenti