Scuola
Dad, scuola mista e maturità. I dubbi dei miei coetanei
Ho intervistato alcuni studenti. Ma la scuola, così, non funziona
Eva Barca | 14 maggio 2020

Manca poco meno di un mese alla fine dell’anno scolastico e, tra note vocali e videochiamate, ho chiesto ad alcuni amici di fare il punto sulla  gestione della DaD (Didattica a Distanza) sperimentata negli ultimi due mesi e soprattutto di raccontare le emozioni e riflessioni del momento. Quasi tutte le scuole si sono organizzate fin da subito per permettere agli alunni di proseguire la didattica, con le più svariate piattaforme e applicazioni ma con altrettanta difficoltà e fatica.

DaD

Lorenzo, terzo anno di liceo scientifico, ha vissuto drasticamente il cambiamento; “Da un momento all’altro non ho più avuto una routine effettiva da seguire e non ho più vissuto una scuola vera e propria con i miei compagni. Personalmente riscontro molte difficoltà, è per me molto faticoso trascorrere ore e ore davanti ad uno smartphone o ad un computer, per di più appena sveglio, e non condivido assolutamente la scelta di alcuni docenti di integrare le lezioni mattutine con videochiamate pomeridiane”

Scuola mista

Di opinione diversa è invece Antonio, che frequenta il quarto anno di liceo scientifico: “Ho affrontato il cambiamento abbastanza serenamente, ho colto l’occasione per riflettere meglio su me stesso e sulle mie ambizioni; è stato uno stop, anche se brusco, alla fretta della quotidianità. Non trovo molte difficoltà nelle modalità di didattica a distanza, anche se devo ammettere che le distrazioni sono molte di più e influenzano il rendimento, e soprattutto che le piattaforme online non sono sempre adatte alle nostre necessità. Non vedo l’ora di poter tornare in aula ma l’idea di una possibile classe dimezzata mi scoraggia, così come quella di turni pomeridiani”.

Anche Edoardo frequenta il quarto anno di liceo, ma studia al classico e cerca di guardare al lato positivo di questa esperienza, pur non nascondendo dubbi e perplessità soprattutto per il futuro: “Credo che nella mia scuola sia stato organizzato tutto al meglio, ho  solo il problema della condivisione del computer con mia sorella dato che in casa  ne abbiamo uno solo. Inizialmente ero quasi entusiasta di vivere un nuovo tipo di scuola, spesso considerata  la modalità del  futuro; ora però sento la forte mancanza della fisicità scolastica, del treno mattutino o del caffè post-interrogazione. Questa situazione anomala mi ha segnato, ho realmente capito il senso delle piccole cose che prima davo per scontate. Sinceramente vedo molto lontano il ritorno in aula e credo che la proposta di scuola mista sia piuttosto utopica, spesso è difficile persino aprire il registro elettronico, mantenere metà classe in collegamento continuo mi sembra quasi impossibile.”

Maturità

Andrea e Chiara sono entrambi all’ultimo anno – l’uno in un istituto tecnico informatico in provincia di Napoli e l’altra di un liceo scientifico di Roma- e condividono gli stessi dubbi riguardo l’esame di maturità. “È davvero brutto trascorrere gli ultimi mesi di scuola della mia vita a casa, senza vivere per l’ultima volta i miei compagni ed i miei professori. Le direttive del Ministero che riguardo il colloquio orale sono vaghe e mai univoche, temo di non arrivare abbastanza preparata. Durante la didattica a distanza il ritmo è stato serrato ma, date le circostanze, i docenti si sono ammorbiditi con i giudizi ed è così calata la soglia di studio. Sicuramente sarà una maturità che verrà ricordata per sempre ma che non può non colpire a livello emotivo.” dice lei.

“Ho come la sensazione che venga sminuito tutto ciò che noi studenti stiamo facendo, sembra quasi che quest’esame non sia una vera prova, che nessuno ne terrà conto e che non abbiamo motivo di preoccuparci dato che i docenti ci verranno incontro. Quello che credo non sia stato capito è che noi maturandi, più dell’aiuto dei docenti, abbiamo bisogno di chiarezza e concretezza, così da poterci preparare al meglio per quest’esame, per noi ancora molto importante” aggiunge Andrea.

La sensazione è che l’attuale situazione della scuola sia in fase di stallo, in attesa di quella che sarà la sfida dei maturandi  a breve e degli studenti a settembre. Nonostante varie opinioni discordanti tutti concordano su una tesi: se già era difficile capire la matematica in classe, in video-lezione è davvero impossibile!

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