Scuola
Precariato nella scuola, critiche dai sindacati al decreto Sostegni bis
Il decreto è stato criticato da diversi rappresentanti sindacali, che non lo ritengono sufficiente rispetto ai bisogni della scuola e a quanto indicato nel Patto firmato con il ministero lo scorso 20 maggio
Stefano Stoppa | 3 giugno 2021

Il capo di gabinetto del Ministero dell’Istruzione Luigi Fiorentino incontrerà oggi, 3 giugno, i rappresentanti dei sindacati della scuola per discutere delle misure contenute nel decreto Sostegni bis, in vigore dal 26 maggio. Pochi giorni prima della pubblicazione del decreto, il 20 maggio, il ministro Patrizio Bianchi aveva sottoscritto con le principali rappresentanze sindacali un “Patto per l’Istruzione e la Formazione”, con lo scopo dichiarato di “mettere la scuola al centro del paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale”, e creare le condizioni per un avvio ordinato del prossimo anno scolastico.

Le misure

I provvedimenti dedicati alla scuola, contenuti nei capitoli 58 e 59 del decreto, permetteranno di velocizzare le procedure di assunzione e assegnazione degli insegnanti prima della partenza del prossimo anno scolastico. Assunzioni, assegnazioni provvisorie e nomine dei supplenti, decise dagli uffici territoriali del ministero, si chiuderanno entro il 31 agosto (data in cui, in passato, terminavano le sole assunzioni di ruolo). Entro l’inizio di settembre si stabilizzeranno così i quadri all’interno della scuola. Si potrà inoltre chiedere la mobilità presso un'altra sede dopo 3 anni di permanenza, e non dopo 5 come previsto in precedenza. Alcune norme riguardano poi i concorsi per gli insegnanti, che saranno annuali e basati sul superamento di una prova scritta (che valuta le competenze nella propria disciplina, nell’informatica e nella lingua inglese) e di una prova orale, oltre alla valutazione dei titoli. Per quanto riguarda il concorso oggi in via di valutazione, i vincitori saranno assunti subito. Una grande novità riguarda poi l’assunzione dei precari storici. Gli insegnanti iscritti alla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze che sono stati in servizio per almeno tre anni degli ultimi dieci, infatti, potranno essere assunti con un contratto a tempo determinato, che potrà trasformarsi in indeterminato dopo il superamento di una prova alla fine dell’anno. In linea con quanto previsto dal Pnrr, poi, si favoriranno le assunzioni nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Le critiche

Il decreto è stato criticato da diverse voci. Secondo il sito specializzato Orizzontescuola le norme per l’assunzione dei precari riguarderebbero solo 20mila professori, risultando così molto limitate. Secondo Manuela Pascarella della CGIL queste norme sono “una bomba a mano” per il mondo del precariato, e non corrispondono a quanto previsto nel Patto sottoscritto dal ministero con i sindacati. Gli stessi sindacati hanno infatti previsto per il 9 giugno un presidio a Montecitorio, contro un provvedimento che dal loro punto di vista sembra essere stato previsto dal governo senza alcun confronto con le parti in causa, e neppure con il ministero. Dal ministero però arrivano rassicurazioni, e si dichiara che le misure sono frutto di una sintesi che ha tenuto conto sia delle posizioni ministeriali sia di quelle di Palazzo Chigi. E anche nel mondo politico non mancano le voci critiche.

Queste discussioni arrivano dopo un periodo particolarmente difficile per la scuola italiana. Favorire una buona ripresa delle lezioni a settembre è pertanto un obiettivo fondamentale, sostenuto anche dagli ultimi sviluppi della campagna vaccinale, recentemente estesa anche alle fasce più giovani.

 

Foto: Ministero dell'Istruzione | Lalupa su Wikimedia Commons

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