Se siete utenti di tiktok, ma anche Instagram o YouTube vi sarete sicuramente imbattuti in un video dal titolo "Haul back to school" con decine e decine di buste piene di articoli di ogni tipologia in copertina.
Cos'è un Haul?
In gergo giovanile la parole haul è utilizzata per riferirsi al "bottino da shopping". Può esser un haul di vestiti, oggetti, mobili, poco importa; ma quasi tutte le tipologie sono caratterizzate dal mostrare a qualcun'altro il contenuto delle proprie buste. Solitamente il qualcuno a cui si mostrano le shopping bags sono gli utenti dei vari social, infatti è proprio sulle piattaforme digitali che il termine ha assunto il suo significato particolare. Di solito il contenuto diventa virale in diversi periodi dell'anno che si addicono particolarmente agli acquisti come i saldi estivi e invernali, i momenti pre partenza e, come in questo caso, il ritorno a scuola.
Più si mostra più si è virali
Il più delle volte la viralità di questo contenuto sta tutta nella quantità degli oggetti che si mostrano: più fai vedere più sei interessante. Agli utenti del web non interessa sapere che hai comprato due o tre magliette e un jeans, ma quando le buste diventano decine e decine allora la situazione si fa interessante. Nel mondo governato dai social gli adolescenti cercano ispirazioni e outfit da replicare, così spopolano i video acquisti da centinaia di euro, persino migliaia. Non si sa bene da chi sia partita la tendenza, presumibilmente dagli americani vista l'origine del termine, che sono senza dubbio imbattibili in questa tipologia di video.
Ad essere meno contento è il nostro pianeta. Il trend rappresenta senza dubbio una sfida alla sostenibilità e un'ottima spinta al consumismo, con ripercussioni negative sull'ambiente e probabilmente anche sulla qualità stessa di vita degli utenti: per raggiungere una quantità di oggetti considerevole molto spesso si fa uso di siti di fast fashion che propongono merce di scarsissima qualità (d'altronde come suggerisce il trend in questo caso è la quantità che conta, non la qualità).
Non ci resta che sperare in un'inversione della rotta, già alcuni utenti stanno proponendo video dai titoli come "tutto quello che volevo comprare ma che non ho acquistato" in cui si mostrano oggetti desiderati ma che per qualche motivo non sono stati acquistati. Un vero e proprio deinfluencing: non ci resta che sperare che diventi vitale anche questo trend.