Nel 2025, la Unione Europea ha vissuto la sua stagione incendi più distruttiva dal 2006, con incendi che hanno devastato oltre un milione di ettari di territorio. I dati del Sistema Europeo di Informazione sugli Incendi Forestali (EFFIS) parlano chiaro: l’area bruciata ha già superato il record storico, registrato nel 2017, e continua a crescere.
Sono oltre 1,015 milioni gli ettari bruciati, quasi quanto la superficie dell'intera Corsica, concentrati soprattutto in Spagna e Portogallo: la penisola iberica rappresenta circa i due terzi dell’estensione totale arsa: dall’inizio dell’anno, in Spagna si calcolano 403.000 ettari andati in fumo, mentre in Portogallo quasi 275.000. Anche la Romania ha registrato valori elevati, con circa 126.000 ettari distrutti dai primi mesi dell’anno.
Complessivamente, gli incendi europei di quest'anno, hanno già emesso oltre 37–38 milioni di tonnellate di CO₂, avvicinandosi al record annuale di 41 milioni, e le polveri sottili (PM2.5) e altri inquinanti hanno già gravemente compromesso la qualità dell’aria sull’intero continente.
Il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale in questa situazione: il caldo estremo e sla iccità prolungata hanno secco la vegetazione, trasformandola in combustibile ideale; ma anche i cambiamenti nell’uso dei territori, con pascoli rioccupati da boschi poco gestiti, hanno aumentato la biomassa disponibile per gli incendi.