Cinema e Teatro
L’istinto di sopravvivenza è donna
A Venezia piace il trio tutto femminile de La Favorita in una società spietata e teatro di conflitti di classe
Lidia Gattini | 10 settembre 2018

Il regista greco Yorgos Lanthimos tenta un genere per lui nuovo, il film storico, con ottimi risultati. Siamo nell’Inghilterra del 18esimo secolo. La sovrana, donna debole e infantile, complessata e malata (una magnifica Olivia Colman) è facile preda della nuova favorita, Abigail Masham (Emma Stone perfida). La regina Anna è una creatura fragile dalla salute precaria e il temperamento capriccioso. Facile alle lusinghe e sensibile ai piaceri della carne, si lascia pesantemente influenzare dalle persone a lei più vicine, anche in tema di politica internazionale. E il principale ascendente su di lei è esercitato da Lady Sarah, astuta nobildonna dal carattere di ferro con un'agenda politica ben precisa: portare avanti la guerra in corso contro la Francia per negoziare da un punto di forza - anche a costo di raddoppiare le tasse sui sudditi del Regno. Quel che non manca ad Abigail però sono la bellezza e l'istinto di sopravvivenza, sviluppato in decenni di abusi e prepotenze subìte. Quale delle due donne riuscirà ad insediarsi per sempre come Favorita della regina? Yorgos Lanthimos  racconta senza troppe esagerazioni la condizione femminile come un percorso a ostacoli all'interno di un mondo patriarcale che lascia alle donne pochissimi spazi di manovra, e ancor minori difese. L'unica donna che conta, qui, è la regina, una bambina mai cresciuta (e impossibilitata a veder crescere i suoi numerosi figli) capace di improvvise gentilezze e di altrettanto imprevedibile ferocia. Una creatura sola e malata al crocevia degli interessi degli altri, mascherati da ossequio o da affetto. La narrazione è ironica, colorita da imprevedibili dispetti della bimba-regina e da dialoghi ironici che fino all’ultimo ci tengono inchiodati alla poltrona. Da vedere. Il regista greco Yorgos Lanthimos tenta un genere per lui nuovo, il film storico, con ottimi risultati. Siamo nell’Inghilterra del 18esimo secolo. La sovrana, donna debole e infantile, complessata e malata (una magnifica Olivia Colman) è facile preda della nuova favorita, Abigail Masham (Emma Stone perfida). La regina Anna è una creatura fragile dalla salute precaria e il temperamento capriccioso. Facile alle lusinghe e sensibile ai piaceri della carne, si lascia pesantemente influenzare dalle persone a lei più vicine, anche in tema di politica internazionale. E il principale ascendente su di lei è esercitato da Lady Sarah, astuta nobildonna dal carattere di ferro con un'agenda politica ben precisa: portare avanti la guerra in corso contro la Francia per negoziare da un punto di forza - anche a costo di raddoppiare le tasse sui sudditi del Regno. Quel che non manca ad Abigail però sono la bellezza e l'istinto di sopravvivenza, sviluppato in decenni di abusi e prepotenze subìte. Quale delle due donne riuscirà ad insediarsi per sempre come Favorita della regina? Yorgos Lanthimos  racconta senza troppe esagerazioni la condizione femminile come un percorso a ostacoli all'interno di un mondo patriarcale che lascia alle donne pochissimi spazi di manovra, e ancor minori difese. L'unica donna che conta, qui, è la regina, una bambina mai cresciuta (e impossibilitata a veder crescere i suoi numerosi figli) capace di improvvise gentilezze e di altrettanto imprevedibile ferocia. Una creatura sola e malata al crocevia degli interessi degli altri, mascherati da ossequio o da affetto. La narrazione è ironica, colorita da imprevedibili dispetti della bimba-regina e da dialoghi ironici che fino all’ultimo ci tengono inchiodati alla poltrona. Da vedere.

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