Cinema e Teatro
Il ladro e il ciabattino, il capolavoro perduto di Richard Williams
La storia di una pellicola divenuta realtà dopo 50 anni di peripezie
Jasmine Aly | 28 febbraio 2022

Era il 1937. Walt Disney aveva creato il primo film d'animazione. Fu un progetto enorme: nessuno aveva mai realizzato nulla di simile, Disney aveva ipotecato la sua casa e rischiato di perdere ogni cosa pur di portare a fine il suo progetto di Biancaneve e i sette nani, al cinema fu un grande successo pieno di abilità, qualità, arte e impegno e vincitore di moltissimi premi Oscar. Esso fu di ispirazione per moltissimi artisti che ne presero visione. Tra questi c'era Richard Williams che iniziò a coltivare il sogno di realizzare un film d'animazione degno della Disney.

L'ispirazione per Il ladro e il ciabattino nacque durante la creazione di un altro film, The exploits of the incomparable Mulla Nasrudin, film che raccontava le divertenti avventure di un monaco; ma la sorella di Williams cercò di rubare i diritti del progetto sostenendo di essere stata lei a realizzare il tutto e dunque a meritare i diritti del film. Queste accuse entrarono in tribunale ma a causa dell'incompletezza dell'opera non fu possibile una pubblicazione. Questo portò Williams ad allontanarsi dalla sua famiglia e dal film che voleva realizzare, ma non si arrese e decise di dar comunque vita al personaggio del ladro, un personaggio divertente e cleptomane al quale i creatori di Scrat dell'era glaciale poi si ispireranno anni dopo.

Così Williams chiese alla Disney di poter realizzare il film Il ladro e il ciabattino. La Disney però gli chiuse le porte in faccia dicendo che il progetto era troppo costoso, impegnativo ed innovativo, richiedendo una tecnologia di animazione a 24 intercalari al secondo disegnati a mano e senza l'uso di tecnologia invece dei consueti 12 fotogrammi al secondo. Ma l'aspetto più innovativo era dato dal fatto che i protagonisti non parlavano e di conseguenza erano più difficili da gestire, ma soprattutto la principessa YumYum creava non pochi problemi. Siamo negli anni delle principesse salvate dai principi azzurri mentre la principessa di questo film non solo non era bianca ma aveva anche carattere, si preoccupava per il popolo ed era disposta a lottare per esso. Per di più il fil  era pieno di battute a sfondo sessuale e contenuti considerati inappropriati che la Disney non poteva proprio accetare. Williams propose il suo progetto a chiunque potesse esserne interessato ma ogni volta che una grande casa vedeva il progetto lo rifiutava dicendo che non era economicamente fattibile. L'unico a credere nel progetto fu un principe arabo che gli diede 100.000 dollari per realizzare 10 minuti di film e se lui ne fosse stato sodisfatto ne avrebbe dati altri fini ad opera finita. Ci volle un anno di lavoro per avere un'animazione perfetta e una pulizia ideale dell'immagine e venne mandato al principe arabo al quale non piacque il progetto e rinuncio a finanziarlo.

Dopo 20 lunghi anni il progetto fu abbandonato da tutti tranne che dal suo creatore che era l'unico ad avere ancora una luce di speranza a riguardo, fin quando il regista Steven Spielberg rimase impressionato da alcune pubblicità realizzate da Williams e dalla storia di questo film impossibile ed incredibile e così decise di dargli un'opportunità per finire il film, a patto che gli desse una mano per la realizzione del film Chi ha incastrato Roger Rabbit. Williams mise da parte il suo sogno impossibile e iniziò a lavorare sodo a questo progetto e il 22 Giugno 1988 uscì questo grande film  che ebbe molto successo e salvò la Disney da un crollo economico. Così la Disney stessa gli propose altri progetti ma lui rifiutò: voleva solo fare il suo film così decise di finanziare il suo progetto con la Warner Bros. Il film stava procedendo con l’aiuto di grandi artisti ma per  quanto il sogno si stesse realizzando, Williams perse numerosi collaboratori sottoposti a ritmi lavorativi disumani. A tutt'oggi c'è chi sospetta che dalla principessa Yum Yum nacque Jasmine e dal perfido gran visir Zig Zag nacque il gran visir Jafar. Molti animatori del Ladro e il ciabattino si spostarono a lavorare ad Aladin e Williams non riuscì a completare il lavoro. Così la Warner Bros lo licenziò e stravolse l'opera trasformandola in La principessa e il ciabattino. Dopo aver  rovinato il film nel 1994, la casa di produzione diede il film alla Disney, che - ritendendolo troppo simile ad Aladin - lo rifiutò e la pellicola passò alla Miramax. Qui, il film arrivò nelle mani di Harvey Weinstein, che ne tagliò molte scene, raddoppiò tutti i personaggi, cambiò tutti i dialoghi e infine cambiò il titolo in The Arabian Knight. Fu un fallimento, la critica odiò tutte le modifiche e guadagnò solo 300.000 dollari in tutto e il film finì nella gabbietta dei film in offerta al supermercato e come regalo nelle confezioni di scatole di cereali.

Williams però non si arrese e dato che la Miramax apparteneva alla Disney, chiese il permesso per poterlo finire come lo aveva immaginato dal principio. All’epoca Roy Disney l'erede di Walt Disney era a carico dell'azienda e stava recuperando tutti i progetti falliti, come il corto Destino e Salvador Dalì. Roy Disney accetto la proposta di Williams: recuperarono i vecchi disegni e i diritti del film e iniziarono ad animare e colorare tutte le scene mancanti. Era il periodo dell'animazione al computer e, all'uscita di Shrek, anche la Disney decise di abbandonare i tradizionali film d'animazione in tecnica tradizionale. Roy Disney decise di lasciare la Disney e abbandonò di nuovo il progetto del film. Williams si arrese e, dopo 40 anni di lavoro, non ne volle più sentire parlare.

Poi improvvisamente, ecco la svolta: Garret Gilchrist decise di contattare Williams per finire il film e così si impegnò a trovare tutto il materiale possibile ricostruendo ogni scena tagliata e contattando gli animatori originali. Tenne tutte le scene tagliate e nel 2013 uscì Il ladro e il ciabattino, edizione restaurata versione 4. E così dopo più di 50 anni il film uscì in DVD. Ma nel 2019 purtroppo Williams venne a mancare, l’Unica persona rimasta con i diritti del film è Garret Gilchrist e nel 2020 per la prima volta è stata eseguito un doppiaggio italiano ufficiale con l'aiuto di No Elevator Studio, di Gilchrist in persona e al doppiaggio Santo Verduci, Chiara de Iorio, Edoardo Ricobello, Alberto Pagnotta, Francesco Saverio de Angelis,Valentina Bonacoscia,This is Luna,Sergio Garbarino,Daniele Ambra,Life is a work of art e Marco Merrino. l film sarebbe dovuto uscire nelle sale italiane l'anno scorso 61 anni dopo l'inizio della creazione, completo e senza censure una vera  rivendicazione di un sogno e un capolavoro  perduto finalmente reso realtà.

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