Cinema e Teatro
IL FILM
Il momento di scegliere
Gabriele Muccino torna sul grande schermo con “L’estate addosso”, un film tra Roma e San Francisco che sembra cucito su di noi: maturità, futuro, amore. Ci andrà troppo stretto?
Alberica La Montagna | 3 ottobre 2016

“Ci sono estati che si portano addosso per sempre. Questa è la storia di una di quelle”, così recita il trailer dell’ultimo film di Gabriele Muccino L’estate addosso, nelle sale dal 15 settembre. Il regista diventato famoso con L’ultimo bacio torna a parlare di adolescenti e di crescita. Come te nessuno mai divenne il film cult della generazione dei nostri fratelli: L’estate addosso, suggellata dalla bella colonna sonora di Jovanotti sarà lo stesso per noi? Sarà sicuramente un bel film, parola di Paolo Del Brocco, Ad di Rai Cinema, che ha definito il trip del protagonista “un viaggio dell’anima, oltre che della maturità”, evidenziando l’attenzione del regista verso i sentimenti che propone sul grande schermo. Ma chi sono i protagonisti della storia?
Marco, interpretato da Brando Pacitto - attore presente anche nel cast di Braccialetti Rossi - ha 18 anni, sta per diplomarsi al liceo e non ha idea di cosa fare il prossimo anno, quando a settembre ognuno dovrà scegliere che strada intraprendere nella vita, se proseguire gli studi o affrontare il mondo del lavoro. Maria, interpretata da Matilda Lutz - protagonista di The Ring, è una ragazza della stessa scuola, anche lei appena diplomata, che Marco detesta e considera pedante e conservatrice. Un amico comune ed un imprevisto li porteranno a partire insieme per San Francisco, dove ad attenderli ci sono Matt e Paul. I due ragazzi americani sono una coppia e si portano dietro le difficoltà di essere cresciuti a New Orleans, nella Louisiana profonda e omofoba.
Nonostante le premesse della partenza e la diffidenza iniziale, i quattro diventeranno amici e intraprenderanno un viaggio on the road, che li porterà a fare i conti con loro stessi e a definire chi sono e chi vorranno essere. Presentato al festival di Venezia, questo film ha rappresentato una sfida per Muccino, che ha dichiarato: «Volevo raccontare con sguardo autentico un mondo che avevo dimenticato, o forse rimosso. Vedere il mondo attraverso gli occhi di questi ragazzi è stata la cosa più stimolante, e al tempo stesso mi ha fatto provare quasi un senso di invidia». L’Indiana Production Company ha deciso di regalarci un film esistenziale e dinamico, che affronta i problemi personali e sociali di tutti quei ragazzi che si trovano a intraprendere scelte di vita e a confrontarsi con i propri coetanei. Avrà superato Gabriele Muccino la sfida di far tornare gli adulti adolescenti almeno per un paio d’ore? Lo scopriremo solo vedendo (il film).

 

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