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L'enigma della camera 622, leggere un castello di carte
Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere
Gian Carlo Asara | 16 maggio 2021

L’enigma della camera 622 è un giallo scritto dal giovane Joel Dicker, pubblicato il 27 maggio del 2020, ma arrivato in Italia solo a giugno dello stesso anno grazie alla casa editrice La nave di Teseo.

Lo scrittore nato a Ginevra nel 1985 è già autore di un ottimo romanzo, intitolato La verità sul caso Harry Quebert, nel quale aveva mostrato grande cura di particolari nel descrivere il New Hampshire. Altri successi sono Il libro di Baltimore e La scomparsa di Stephanie Mailer. Dicker ha ricevuto il Prix des écrivains genovois nel 2010, il Grand prix du roman de l’Académie Française e il Prix Goncourt des lycéens entrambi nel 2012.

Mistero in un hotel di lusso

La storia di cui si parla è ambientata al Palace de Verbier, un hotel di lusso, che ospita ogni anno la festa della Banca Ebezner, durante la quale si annunciano gli eventi più significativi dell’anno. Tuttavia, la notte prima dell'elezione del nuovo presidente, nella camera 622 avvenne un omicidio che porta nel subbuglio l’hotel e tutto l’ambiente finanziario ginevrino.

Per diverso tempo il responsabile del delitto viene ricercato, ma la polizia arriva ad un punto morto che fa concludere le indagini senza trovarlo. Anni dopo, un ignaro scrittore di nome Joel decide di staccarsi dalla sua quotidiana normalità sentimentale e professionale, e concedersi una vacanza al Palace. Lì incontra una frizzante ragazza che fa notare l’assenza della camera 622, sostituita dalla 621 bis. La grande curiosità dei due li trasporterà, per inerzia della situazione, a scoprire l’enigma della camera 622.

Una lettura tutto d'un fiato

L’enigma della camera 622 si può paragonare ad un enorme castello di carte che si costruisce e si disintegra pagina dopo pagina; la citazione “quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere” ne riassume perfettamente il contenuto. 

Il valore dell’autore emerge dalle grandi capacità di scrittura, che portano il lettore a continuare a leggere tutte e 600 le pagine con piacere. Dicker mostra grande maestria a tener la trama interconnessa ad eventi e fatti che si complicano, come il continuo alternarsi tra passato e presente, che non rende la lettura pesante, ma anzi appare necessario per comprendere e approfondire tutti i personaggi.

La suspence è garantita dal fatto che non si conosce la vittima fino alla seconda metà del romanzo. Questa scelta audace incrementa ulteriormente la voglia di leggere, che diventa quasi un bisogno impellente. 

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