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Passaporto Covid, cos'è e quali sono le posizioni del dibattito
La necessità di ottenere un certificato di vaccino Covid prima di viaggiare in Europa quest'estate sta per diventare realtà
Anita Ndaw | 29 aprile 2021

Attualmente è oggetto di moltissime polemiche. Il passaporto vaccinale, unica sperare per tornare a viaggiare liberamente entro pochi mesi, dovrebbe fare il suo ingresso nei paesi membri dell'Unione Europea con la denominazione di "certificato verde digitale" dal 17 giugno. Lo ha spiegato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Verrà specificata la data di vaccinazione e il tipo di dose ricevuta.  Un progetto già approvato dall'Agenzia Europea dei Medicinali a condizione che i vaccini presentati sul certificato siano tra quelli autorizzati in Europa.

Cos'è un passaporto per le vaccinazioni?

Si tratta di un documento a forma di un certificato con un codice QR da presentare in forma digitale o su un foglio di carta durante i controlli nei paesi membri dell'Unione Europea, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato: treno, aereo o auto.  Questo documento dimostrerà "che una persona è stata vaccinata, si è recentemente ripresa dal Covid-19 o ha ricevuto risultati negativi nel suo test". Questo passaporto potrebbe essere simile al libretto di vaccinazione internazionale, necessario per entrare in alcuni paesi che richiedono la vaccinazione contro la febbre gialla.  Fortemente criticato per le disuguaglianze che rischia di generare, alcuni vedono anche l'istituzione di un certificato di vaccinazione come un modo indiretto per rendere obbligatorio il vaccino.

Il dibattito

Alcuni stati sono preoccupati per la protezione dei dati degli utenti.  Un timore che Thierry Breton, commissario europeo, sta cercando di placare: "La protezione e la riservatezza dei dati sanitari ai sensi del GDPR saranno ovviamente garantite".  Didier Reynders, Commissario europeo per la giustizia, ha anche specificato che la volontà di stabilire questo certificato per altre attività come l'accesso a ristoranti, teatri, cinema o sale di spettacolo, spetterà ai paesi membri. L'Europa lavorerà "in stretta collaborazione con gli Stati" per "identificare le soluzioni tecniche che consentiranno di attuare rapidamente questa soluzione", "per garantire che l'autenticità di questi certificati possa essere rapidamente dimostrata in tutta l'Unione europea", e "consentire il riconoscimento reciproco del certificato in tutta l'UE".

 

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