Lillie Coley è determinata a dimostrare che Jay-Z è il padre biologico del suo figlioccio
Sembrava una faccenda finita con l’archiviazione delle accuse, e invece la causa di Lillie Coley e Rymir Satterthwaite per la paternità di Jay-Z è stata ripresentata. All’inizio di novembre, infatti, la madrina del sedicente figlio illegittimo di Sean Carter ha fatto ricorso in appello, sostenendo che l’archiviazione fosse iniqua.
Secondo un report di AllHipHop Coley ha presentato una mozione lo scorso venerdì, 14 novembre, presso un tribunale della California. La donna intende riaprire la causa e ottenere finalmente un test del DNA, esame che Jay-Z è sempre riuscito ad evitare. Secondo Coley il rapper avrebbe anche manipolato il sistema giudiziario del New Jersey per impedire ulteriori azioni legali. In teoria Lillie non potrebbe ripresentare questa causa dal momento che era stata archiviata “with prejudice”, cioè definitivamente. Tuttavia, considerando le argomentazioni specifiche (archiviazione iniqua), la Corte d’Appello della California potrebbe comunque decidere di accogliere la mozione.
Originariamente Lillie Coley aveva accusato Jay-Z di aver depositato documenti falsi, danneggiando la sua reputazione e limitando la sua libertà di parola. La denuncia era stata archiviata in virtù della legge anti-SLAPP, una misura pensata per bloccare rapidamente le cause intentate da una parte più potente con l’obiettivo di intimidire o mettere a tacere l’altra, spesso in relazione a questioni di interesse pubblico. Coley ha contestato l’applicazione della legge sostenendone la scorrettezza.
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Secondo Coley, i tribunali del New Jersey avrebbero riconosciuto di non avere giurisdizione sulla questione della paternità di Jay-Z. Tuttavia, all’inizio del mese, il giudice aveva stabilito che la nuova documentazione presentata non risolvesse le criticità legali legate all’anti-SLAPP, portando così a una nuova archiviazione.




