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Tirocinio Zainet, perchè?
Studentessa allo sbaraglio in cerca di una prospettiva nuova, la mia esperienza con Zainet
Giulia Metalli | 14 aprile 2022

I vent’anni sono un periodo strano, forse il più confusionario che si affronti dall'adolescenza in poi. Un giorno ti svegli e devi trovare una risposta alla fatidica domanda: “Cosa vuoi fare da grande?” perchè quel “grande” stai per diventarlo. Peggio ancora, devi decidere chi essere e sopratutto perchè vuoi esserlo ma spesso, nei ritagli di tempo della nostra vita, tra una corsa e l’altra, capire è complicato.  Cosa c’entra questo con Zainet? Ecco, Zainet è stato il mio ritaglio di tempo. Non si è trattato di fermarmi quanto piuttosto di cominciare a muovermi in una prospettiva diversa, investendo il mio tempo in qualcosa di produttivo per capire se potesse fare o meno al caso mio. 

Perchè un tirocinio

Una necessaria premessa: sono una studentessa di lettere dell’Università di Roma ed ero quel tipo di studentessa che sapeva cosa le piace ma non come incanalare la passione in una professione. Poi un giorno ho deciso di voler fare e non solo studiare, toccare con mano, avere almeno un indizio su come muovermi in futuro. Così sono finita a Zainet.  L’aspetto pratico è qualcosa che manca spesso nelle nostre università e l’esperienza appena terminata è per me la dimostrazione che tutti dovremmo svolgere almeno un tirocinio. Entrata studentessa allo sbaraglio, alla fine del mio breve -e intenso- percorso qui posso dire di esserne uscita con qualche certezza in più.

Cosa vuol dire Zainet

Cosa vuol dire fare un tirocinio con Zainet? Avere la possibilità di osservare a tutto tondo il mondo del giornalismo, in una prospettiva giovane e perfettamente adatta a muovere i primi passi. Non solo sedersi al computer e scrivere articoli, Zainet è stato molto di più. È stato imparare cosa c’è dietro una redazione dal punto di vista organizzativo, capire quanto lavoro si nasconde in ogni singolo articolo, quanta ricerca e creatività, Grazie ai progetti di scuola lavoro che vengono portati avanti ho avuto inoltre la possibilità di mettere mano sui lavori degli studenti delle scuole superiori, trovandomi così in un ruolo diverso da quello che mi sarei aspettata.  Zainet è stato anche radio, forse la parte più stimolante del mio tirocinio proprio perchè fuori dalla mia comfort-zone. Mi è stato permesso di prendere parte al fianco di Chiara di Paola e Riccardo Cotumaccio a numerose puntate di Zai.Time e così ho dovuto lasciare alle mie spalle timidezza e paura dei giudizi per imparare, giorno dopo giorno, a parlare davanti ad un microfono, improvvisare quando necessario e, più di tutto, divertirmi.  Quindi non solo conoscenze e nozioni, ma anche competenze trasversali acquisite tra una risata e un consiglio senza che neppure me ne accorgessi e che certamente mi saranno utili nella vita. 

Un mondo di possibilità

Al netto dei giorni passati qui, posso dire che la mia esperienza è stata non solo positiva ma anche ricca sotto ogni punto di vista. Quello che ogni tanto noi giovani dimentichiamo, presi dalla smania di arrivare da qualche parte il prima possibile contro un mondo che sembra correrci dietro, è che gli anni dell’università e della scuola in generale ci devono formare come persone e professionisti, non come contenitori di nozioni. Il tirocinio a Zainet, il contatto il mondo dell'informazione, con il lavoro degli studenti tanto quanto quello con chi mi ha guidato in queste settimane, è servito a ricordarmi questo: c’è un mondo di possibilità oltre le righe stampate sui nostri libri di testo. L’apprendimento passa per diverse vie, l’esperienza è una di queste e gli anni di studio sono quelli in cui dobbiamo percorrere le tutte le strade che incontriamo sul nostro cammino perchè chissà, quella che non avete preso in considerazione potrebbe essere proprio la vostra. Nel dubbio, se incrociate la strada di Zainet fate un passo avanti. Non ve ne pentirete.

 

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