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Oliveri, il gioiellino dell'Atalanta: "I siciliani in campo sono feroci"
L'intervista ad una delle promesse del calcio italiano
Sofia Donzelli | 16 marzo 2021

Da anni l'Atalanta primavera prepara calciatori eccellenti per i quali tutte le squadre della serie A fanno a gara. Abbiamo intervistato Andrea Oliveri, considerato una gemma dell'Atalanta.  Quest'anno il salto di categoria: si divide tra Primavera e U18. I numeri gli sono valsi un posto nella Top 10 del Ranking di categoria stilato da "La Giovane Italia".

Come è iniziata la tua carriera?

La mia carriera è iniziata al Monreale Calcio dove l'allenatore era mio padre. Ho iniziato a giocare a tre anni e mezzo e ovviamente quella categoria non esisteva, di conseguenza giocavo con bambini di tre anni più grandi di me e così è iniziata la mia carriera calcistica.

Che ruolo hanno avuto i tuoi genitori in questo percorso?

Mi hanno sostenuto in ogni mia scelta. Mio padre, come ho già detto, all'inizio del percorso era il mio allenatore ed è stato lui ad insegnarmi praticamente tutto.

A quanti anni hai lasciato casa?

A 14 anni ho lasciato casa e sono venuto qui a Bergamo. All'inizio è stata abbastanza dura perchè la lontananza si faceva sentire: mi mancavano parenti, amici e la stessa aria di casa. Poi con l'abitudine non mi è più pesata.

Hai mai pensato di mollare?

Mollare no, mai. Tuttavia il primo anno è stato difficile, spesso pensavo di tornare a casa perchè ero veramente molto stressato e non riuscivo a sostenere la mancanza dei parenti.

Chi è il tuo calciatore di riferimento?

Precisamente non ho un calciatore di riferimento, però mi ispiro a più giocatori di livello molto alto, come la squadra del Real Madrid, Barcellona. In particolare De Bruyne, Neymar e come mentalità Cristiano Ronaldo.

Dove ti vedi tra cinque anni?

Tra cinque anni sicuramente l'obiettivo sarà quello di essere un giocatore di alto livello, giocare magari in Inghilterra.

Il tuo profilo psicologico dice che "dovresti aggiungere un pò di ferocia in campo", cosa vuoi dire al riguardo?

Da quando gioco qui ho notato che molti siciliani, cresciuti giocando per strada e quindi per una vittoria personale, abbiano la ferocia innata. Probabilmente devo migliorare degli aspetti, magari in base difensiva, ma la ferocia in campo di certo non mi manca.

 

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