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Mister ok e il tuffo nel Tevere: come e quando nasce la tradizione di inizio anno
Per la prima volta dopo 35 anni Mister ok non si è tuffato come da rito nel Tevere il 1º gennaio, ma come e quando nasce la tradizione?
Vittoria Capra | 7 gennaio 2024

Le tradizioni si rispettano, e anche se Mister ok per quest'anno non si è tuffato, al suo posto lo hanno fatto tre intrepidi. Ma facciamo un passo indietro: chi è Mister ok?

Dove è presente questa tradizione?

Il rito di tuffarsi in acqua per iniziare l’anno è di lunga datazione e soprattutto di ampia diffusione in tutta Italia e in Europa. In diverse località, che vanno dal nord al sud della penisola, come ad esempio Roma, Firenze, Brindisi, Ostia, Crotone, Riccione, e tante altre, le persone si tuffano collettivamente nei fiumi o in mare per celebrare l’anno nuovo. All’estero, invece, alcuni si tuffano addirittura nell’oceano, ad esempio nei Paesi Bassi, dove diecimila persone si tuffano da oltre sessanta località, a partire da una tradizione iniziata nel 1960 a Scheveningen.

Il tuffo nel Tevere 

A Roma tutto iniziò nel lontano 1 gennaio del 1946 quando un uomo chiamato Rick De Sonay decise di festeggiare in maniera originale il suo compleanno. Così a mezzogiorno si tuffò dritto nel Tevere dal ponte Cavour. Successivamente, fece un ok con le dita, gesto che aveva visto fare dai soldati statunitensi, qualcosa di semplice, che, però, gli conferì il nome di “Mister Ok” e lo rese famoso a Roma. Infine, come buon augurio, si fece toccare le spalle. E questo fu il suo rito per numerosi anni, fino a quando morì negli anni Ottanta.

L'erede di Mister ok

L’erede di Rick è altrettanto degno. Maurizio Palmulli, un bagnino di Ostia, che prese il suo posto non appena De Sonay morì, aveva trentasei anni quando fece il primo tuffo. Oggi, dopo trentacinque anni, ne ha settantuno, e non è più così semplice tuffarsi. Nonostante ci sia lo stesso spirito ed entusiasmo, è chiaro che il corpo non può rimanere giovane e sano in eterno. Recentemente, infatti, ha riportato ben due fratture alla colonna vertebrale, grazie alle quali, tuffandosi, avrebbe rischiato la paralisi. Di conseguenza, è stato obbligato a fare un passo indietro e a lasciare posto alla nuova generazione.

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