Col salame sugli occhi
Greta Pieropan | 3 novembre 2011
Spero per la vostra salute mentale che non abbiate ancora avuto il privilegio di vedere lo spot del salame “Cacciatore”. Purtroppo chi scrive non ha avuto tanta fortuna. Così sul televisore sono apparse le immagini che riprendono da molto vicino una ragazza che indossa solo una camicia (e già si capisce che a quelli dello spot non interessa il viso…) e si muove ammiccante seduta vicino al protagonista, che ovviamente non la degna di uno sguardo. Perché? Perché sta mangiando il salame “cacciatore” con lo sguardo di chi immagina di mangiare Nutella in paradiso con Bonolis; e lei, modella seminuda sdraiata sul divano del salotto o seduta sul tavolo della cucina a seconda delle versioni, continua imperterrita con quel suo sguardo da cagnolino desideroso di abbracciarlo e fissarlo (lui o la fetta di salame?).
Dulcis in fundo, dopo tanto amore per le donne e per il cibo, lo spot termina con una voce femminile suadente che dice: “L’uomo è cacciatore”! Che l’uomo sia cacciatore è un cliché pluricentenario e tutto da verificare; e purtroppo per i signori uomini, in base a un sillogismo molto elementare: se l’uomo è cacciatore e il cacciatore è un salame, l’uomo è un salame!
Credendo di aver trovato il gioco di parole geniale, hanno creato uno spot doppiamente offensivo: la ragazza è una sciocchina insipida che sfiora la volgarità, il ragazzo che non la degna di uno sguardo pur di mangiare crede di essere un cacciatore e invece è un salame; se in più l’offesa fosse voluta, cioè il ragazzo fosse definito un salame perché invece di dedicarsi alla biondina si dedica al cibo, allora vi troviamo un altro doppio insulto: la ragazza è donna-oggetto perché bionda-bella-silenziosa, e il prodotto è da lasciar perdere perché nella vita c’è di meglio.
Uno spot pericoloso signori miei; a volte i pubblicitari dimostrano davvero di essere salami e cacciatori sì, ma di cattive idee.
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