Attualità
Belgio, scuole bruciate per protesta contro l'educazione sessuale
8 gli asili nido bruciati tra Liegi e Charleroi per protestare contro il progetto scolastico Evras
Tommaso Di Pierro | 19 settembre 2023

In Belgio, precisamente nei comuni di Marcinelle, Couillette e Charleroi, nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 settembre, si sono verificati una serie di attacchi incendiari, e altri atti vandalici, che hanno coinvolto almeno otto scuole. Come riportato dal sito di informazione Europa Today, tali atti sono stati compiuti da un movimento di integralisti religiosi e complottisti per protestare contro il progetto scolastico governativo Evras, (Educazione alla vita relazionale, affettiva e sessuale), che una campagna di disinformazione, operante anche in Francia, sostiene voglia spingere i bambini a cambiare genere, alla masturbazione, all'ipersessualizzazione e alla sodomia. Una protesta che ha dell'incredibile, tenendo anche contro dell'esiguo numero di ore di lezione riservate al progetto scolastico: ben due in tutto l'anno

Il piano Evras viene presentato come una "animazione" realizzata da relatori esterni accreditati e appositamente formati. È obbligatorio in tutte le scuole della Federazione Vallonia-Bruxelles fin dal 2012, ma la mancanza di risorse ha impedito la sua realizzazione in modo sistematico, fino al 7 settembre di quest'anno, dopo la conferma del Parlamento sull’accordo di cooperazione con le scuole, rendendolo obbligatorio per gli studenti del sesto grado della scuola primaria (11-12 anni) e quelli del quarto grado della scuola secondaria (15-16 anni). Le animazioni restano invece facoltative per le altre fasce d'età che partono dai 5-6 anni in poi. Il suo scopo, come spiegato da Caroline Désir, la ministra dell'Istruzione della Federazione, è quello di "rassicurare gli studenti sulle domande che si pongono durante la pubertà" e di "proteggerli da situazioni potenzialmente pericolose o problematiche". "Sentiamo preoccupazioni relative a cose o contro materiali didattici che in realtà non rientrano nelle attività", ha aggiunto la ministra all’Educazione e alla Sanità, Bénédicte Linard, all’emittente televisiva RTL, "le attività di Evras esistono da molto tempo".

A condannare gli atti di vandalismo è il sindaco di Charleroi, Paul Magnette, che ricopre anche il ruolo di presidente del Partito socialista francofono. Magnette ha denunciato "una forma di terrorismo", commentando gli "atti barbarici" in riferimento agli incendi, promettendo che la polizia farà "il massimo per trovare gli autori di questa infamia".

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