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La Rai si esprime: solidarietà a Israele
Dopo il festival di Sanremo in cui la Rai aveva deciso di non prendere nessuna posizione riguardo la delicata situazione isaelo-palestinese, ieri a Domenica In speciale Sanremo arriva la dichiarazione di solidarietà nei confronti di Israele
Gaia Canestri | 12 febbraio 2024

"Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano, e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta". A leggere le parole dell'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio è stata Mara Venier, parole che, come ha aggiunto la stessa presentatrice, "ovviamente condividiamo tutti".

La Rai non parla e gli artisti si schierano per la pace 

Perché dopo il silenzio sul palco del festival l'amministratore delegato della Rai ha sentito il bisogno di prendere una posizione?

La Rai non si è espressa ma gli artisti hanno parlato eccome. Durante il Festival di Sanremo alcuni cantanti hanno deciso di prendere una posizione netta schierandosi a favore della pace. Tra i concorrenti è emersa particolarmente la voce di Dargen D'Amico che la prima sera sul palco ha dimostrato solidarietà nei confronti dei bambini condannando "il silenzio che in questo momento storico crea corresponsabilità", poi aggiunge "cessate il fuoco". Anche altri cantanti, come Diodato, hanno appoggiato le parole del collega. Ai messaggi di pace si aggiunge infine quello di Ghali l'ultima sera: "stop al genocidio".

Condannate le "provocazioni" degli artisti

La mattina seguente è arrivato il tweet  dell'ambasciatore Israeliano Alon Bar indignato per come il palco di Sanremo "sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile". L'odio e le provocazioni sarebbero stati proprio l'invito a cessare il fuoco e il genocidio, la ricerca e la speranza di pace espressa dai concorrenti in gara. 

Ma quale odio

A replicare è stato proprio Ghali al quale a Domenica In è stato chiesto di dare una spiegazione riguardo le parole dell'ambasciatore. Il ragazzo ha prontamente risposto sottolineando la sua posizione: "per cosa dovrei usare il palco? Parlo di questo da quando sono bambino. La gente ha sempre più paura di dire stop al genocidio perché le persone sentono di poter perdere qualcosa dicendo viva la pace. Chissà quante star, quanti dottori, quanti insegnanti, quanti geni tra i bambini che stanno morendo in questo momento. Perché?"

"Siamo d'accordo sul fatto che tutti vogliono la pace" dice Mara Venier dopo le parole del cantante.

Se queste sono "provocazioni e parole d'odio" vi lasciamo con quelle cantate da Ghali nella sua canzone in gara Casa mia: ma come fate a dire che qui è tutto normale? Per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale. Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane, non c'è mai pace.

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