Cinema e Teatro
Napoleon: tra critiche e lodi. L’ultima creatura di Ridley Scott è davvero la peggiore del regista?
Il kolossal di Ridley Scott delude le grandi aspettative, riscuotendo recensioni non del tutto positive né dal pubblico né dalla critica. Tra scelte registiche discutibili, inesattezze storiche e una controversa interpretazione del protagonista, andiamo ad analizzare il “flop” del regista britannico
Filippo Di Salvo | 30 novembre 2023

Inesattezze storiche: distrazione o scelta?

Il film, uscito nelle sale italiane il 23 novembre 2023, divide sia sul piano storico sia su quello cinematografico e dà un’interpretazione del condottiero francese da parte di Scott parziale e inaccurata. Riguardo la parte storica si potrebbe dire che al regista è interessata poco e niente: è inverosimile pensare che tutte le inesattezze mostrate siano frutto di insufficienti ricerche e studi storici e non della volontà di avere carta bianca sulla rappresentazione del personaggio e dell’epoca; l’opera creata da Ridley Scott va vista come un film mainstream e non come una specie di documentario.

La superficialità della narrazione 

Un altro punto debole del film è la durata: anche per riassumere estremamente la vita del condottiero corso non basterebbe una serie tv, figurarsi due ore e quaranta di film. Proprio per questo l’evoluzione del personaggio e la sua ascesa al potere sono a malapena mostrati ed esplorati, tralasciando importanti eventi dell’età napoleonica, come la battaglia di Lipsia e il passaggio per le Alpi, e accenni alla vita privata  di Napoleone, ad esempio la famiglia e la gioventù.

Sempre per questo motivo, anche molti personaggi sono introdotti per poi essere lasciati lì: viene tralasciato il popolo, punto di forza di Napoleone insieme all’esercito, e la valanga di politici presentati nella prima parte del film non sono esplorati e si ha l’impressione che gli unici due a non sembrare delle figurine, ad eccezione forse dello Zar Alessandro, siano ovviamente Napoleone Bonaparte e la sua prima moglie Giuseppina di Beauharnais. A proposito della coppia, il loro rapporto è il tema fondante della prima metà della pellicola e in parte della seconda. Napoleone viene rappresentato quasi come se il suo unico scopo nelle conquiste militari fosse quello di una rivalsa amorosa, visto il rapporto complicato e incostante con la moglie fedifraga, che non si riesce a capire se fosse onestamente innamorata o solo opportunista, e nonostante Bonaparte venga spesso beffato e non calcolato sentimentalmente da questa, è alla spasmodica ricerca della sua approvazione e del suo amore ed è rappresentato debole, fragile e “sottone”. 

Per quanto sia sempre ammusito, triste e a volte involontariamente goffo, trasposizione non fedele del primo imperatore di Francia, l’attore Joaquin Phoenix, probabilmente troppo vecchio, offre come al solito il meglio di sé per quello che gli permette il personaggio voluto da Ridley Scott.

Tiriamo le somme

In conclusione Napoleon non è appassionante, storicamente inaccurato, pieno di buchi di trama e superficiale nella caratterizzazione dei personaggi; di sicuro non regge il confronto con l’opera maestra del suo stesso regista, il Gladiatore, ma offre delle scenografie, una fotografia e una trasposizione delle coinvolgenti  battaglie di Austerlitz e Waterloo, punto di forza della pellicola, incredibilmente magistrali. Perciò, nonostante Ridley Scott non abbia seguito quasi minimamente l’aspetto storico ma la sua visione personale del personaggio e dell’epoca, come ha già fatto in diversi film, ciò che lui intende trasmettere lo fa bene e a modo suo. Per godersi al meglio Napoleon, quindi, è necessario farsi trasportare dalla visione totalmente propria del registra e risulterà, sebbene comunque imperfetto e non decisamente un capolavoro, un film godibile e coinvolgente.

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