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Amabili resti: due semplici parole che raccontano una storia 
Un film con Saoirse Ronan tratto da una storia vera
Caterina Galeazzo | 29 aprile 2021

Amabili resti (The Lovely Bones) è un film del 2009 diretto da Peter Jackson con protagonista Saoirse Ronan. È un adattamento cinematografico del romanzo della famosa scrittrice Alice Sebold, dal titolo Lucky. La storia è quella di una quattordicenne Susie Salmon che dopo essere stata adescata e fatta entrare in un rifugio sotterraneo, viene brutalmente stuprata e poi uccisa. La ragazzina, dopo la morte, si ritrova in un sorta di limbo, luogo da cui può osservare la sua famiglia e venire a conoscenza della sua scomparsa e successivamente della sua morte. Nel limbo, Susie incontra Holly, una bambina sua coetanea della quale non sa nulla inizialmente. Susie ed Holly fanno presto amicizia e si ritrovano a fantasticare sui loro sogni più profondi che, però, non potranno realizzare più. Proprio da questo luogo di mezzo, Susie tiene d’occhio anche il suo assassino, nonché le indagini sul suo omicidio. Sarà infine di grande aiuto la collaborazione da parte di Jack e, soprattutto, Lindsey, rispettivamente il padre e la sorella, per dare una svolta alle indagini. 

Il titolo

Un titolo a dir poco intrigante per un romanzo che di "solito" o "banale" ha davvero poco. Un titolo connubio di due termini semplici, ma carichi di ridondanze di significato e che lascia immaginare un racconto di persone scomparse o sparite per qualche ragione, ma rimaste presenti in qualche modo, da qualche parte, oggetto di desiderio e di amore da parte di qualcuno. Un titolo che invita il lettore a utilizzare l’immaginazione per dare un senso a questi "resti" e permette di intuire che l’amore e la malinconia per qualcosa che non c’è più, pervadono la pellicola. Gli occhi vengono catturati dalle parole iniziali della protagonista che si svela immediatamente "Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973". Ed eccoci nel pieno della storia: il racconto dell’assassinio di una ragazzina minorenne da parte della stessa vittima. È un thriller alla scoperta del colpevole. Certo. Ma non solo. È un romanzo sui sentimenti, sulle vite che un episodio sconvolgente ha portato in modi diversi a livelli di rottura. È la descrizione, da parte di un’anima uccisa, violentata, smembrata e nascosta, dei personaggi che hanno vissuto con lei caratterizzando le sue giornate da studentessa e che ora, nonostante la sua mancanza, continuano a intrecciarsi e a procedere evolvendosi e maturando. È proprio Susie l’unica a sapere come è stata uccisa e chi è stato, infatti lei  stessa prende per mano lo spettatore e lo guida nelle trame della vicenda. Susie racconta da un Cielo fatto a sua misura. Non il classico paradiso, ma un posto che la mente della fanciulla può adattare di volta in volta, inserendo "i desideri più semplici, ma anche i più grandiosi”. 

Dal libro al film

“Amabili resti” un film che presenta una storia raccapricciante, ma fa più paura sapere la storia che vi è contenuta è una storia vera. La storia di Lucky non è un fanta/horror con un pizzico di paradiso qua e là. La storia di “Lucky” è la storia vera, la cronaca dettagliata e intima dello stupro che l’autrice ha subito quando era diciottenne e di tutte le difficoltà e le conseguenze che questo ha portato con sé.  La Sebold racconta tutto questo con un linguaggio così schietto e chiaro, a volte crudo, da rendere impossibile non immedesimarsi; se si è donne, poi, viene ancora più semplice e immediato. Alice Sebold ha vinto la lotta contro il suo stupratore: ha testimoniato al processo e lo ha spedito dove meritava. Poi si è rimboccata le maniche e ha ricostruito la sua vita spezzata. Una persona di fondamentale importanza nella vita di questa donna fu Thomas Wolf, che con le sue parole profonde la porterà a scrivere il suo primo romanzo “Lucky”, la cui trama tratta proprio dello stupro di questa diciottenne all’interno di un tunnel scuro che un tempo era l’entrata sotterranea di un anfiteatro. 

L’immagine di Susie e il suo “limbo” 

La cosa che ha colpito, la cosa che ha decretato il successo del romanzo è la scelta adottata di non trasformare Susie in niente di diverso da quello che era prima di morire: un'adolescente, a tratti anche antipatica, a tratti frivola e, in questo, assolutamente ordinaria. Se non fosse per quella morte violenta, che le ha tolto ogni cosa. Come Peter Pan, nonostante l'omicidio Susie mantiene inalterati i tratti del suo carattere, compreso il corollario di piccoli desideri, impulsi e antipatie che aveva in vita e che fanno, di lei, nient'altro che una ragazzina. Poco dopo la morte Susie si ritrova in un limbo fra il mondo terreno e il paradiso, dove ha la possibilità di seguire le vite della famiglia, degli amici e anche del suo assassino. Qui incontra Holly, una ragazza morta che deve condurla al paradiso e che cerca di farle superare il tragico omicidio. La giovane non può interagire direttamente con i propri cari, ma desidera vendicarsi. 

La centralità dei sentimenti

Ciò che traspare maggiormente nel film è l’estrema leggerezza con cui viene narrata la storia, la stessa leggerezza della piccola protagonista, Susie. Al centro ci sono le emozioni, quelle più pure di una ragazzina fiduciosa del prossimo. A conferma di ciò, le scene dello stupro e della morte di Susie sono omesse, ma non per questo lo spettatore non percepisce la brutalità del gesto e la malvagità del suo artefice. Tante sono le scene di suspence, prima fra tutte quella che vede protagonisti Harvey e Lindsey, con la ragazzina che si introduce in casa dell’assassino e l’uomo che, a causa di un rumore prodotto da Lindsey, si accorge della sua presenza in casa. 

Amabili Resti non è solo una storia fittizia qualunque. Lo spettatore resta profondamente toccato dalle vicende del film e dal modo in cui esse vengono rappresentate e raccontate. È un film che lascia in chiunque lo guardi la consapevolezza che la storia di Susie è la storia di tante persone vere e reali. Amabili Resti è un film straziante che scena dopo scena commuove sempre di più; un film che, dopo averlo visto, lascia sicuramente qualcosa.

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