Mondo
George Floyd, condannato per omicidio il poliziotto
Ripercorriamo insieme la vicenda
Anita Ndaw | 22 aprile 2021

Dopo un mese di processo, la giuria ha stabilito e ha dichiarato Derek Chauvin colpevole delle tre accuse contro di lui. Il poliziotto di Minneapolis che ha ucciso George Floyd, un afroamericano di 46 anni, dovrebbe trascorrere molti anni in prigione.

L'omicidio

George Floyd ha perso la vita meno di un anno fa, soffocato dal ginocchio dell'agente che lo aveva arrestato per più di nove minuti.  L'acquisto di un pacchetto di sigarette con una banconota da 20 dollari contraffatta ha innescato la sequenza letale di eventi.  Le immagini di questo arresto che hanno fatto il giro del mondo hanno scatenato un vasto movimento di denuncia della violenza della polizia e del razzismo in tutto il territorio americano.  La vulnerabilità di George Floyd, soffocato mentre era inchiodato a terra e ammanettato dietro la schiena, ne è parte, così come il fatto che questa morte sia avvenuta quel giorno davanti a un bambino di nove anni: Judeah Reynolds   accompagnato  da sua cugina Darnella Frazier, 17 anni,  che hanno assistito al momento della tragedia.  La ripresa del video dell'arresto da parte della ragazza, ha fatto molto per pubblicizzare in diretta questa morte e per stabilire la prova della colpevolezza di Derek Chauvin durante il suo processo.

La sentenza

I 12 giurati hanno suggellato la sorte dell'ex poliziotto ritenendolo colpevole di omicidio senza intenzione di uccidere, omicidio colposo con comportamenti violenti e pericolosi. La sentenza non dovrebbe essere pronunciata per alcune settimane.  Derek Chauvin rischia almeno dodici anni e mezzo di carcere, ma la pena potrebbe essere aumentata se si riscontrassero circostanze aggravanti. L'avvocato di Derek Chauvin, Eric Nelson, ha invece invitato i giurati a tener conto del contesto di un arresto che, secondo lui, degenera con un sospetto di dimensioni imponenti che resiste a quattro poliziotti che vogliono controllarlo. Derek Chauvin ha agito "ragionevolmente" date le circostanze, ha sostenuto l'avvocato, dicendo che gli agenti di polizia erano "esseri umani" che "possono commettere errori in situazioni molto stressanti".

 

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