Musica
La tecnologia come un virus: ha attaccato anche la musica?
Viaggio nelle vecchie e nuove piattaforme per l'ascolto online
Edoardo Marino e Andrea Fornito | 31 gennaio 2020

La tecnologia è sempre più fondamentale nella vita di tutti i giorni. Basti pensare come in un click si possa facilmente navigare in internet e soddisfare qualsiasi nostro bisogno o piacere. Un esempio di ciò è la facilità con la quale è possibile riprodurre e ascoltare brani di un qualsiasi artista sul web o su piattaforme online quali Spotify, SoundCloud e Apple Music.

Dal 1999 questa nuova realtà è concreta grazie a Napster, programma di file-sharing, utilizzato come primo sito per l’ascolto di musica in streaming. Creato dagli sviluppatori  Shawn Fanning e Sean Parker, Napster ha riscosso immediatamente popolarità grazie al sistema di condivisone file peer-to-peer. A causa però di alcune violazioni come quella di copyright, alcuni artsiti come i Metallica promossero una causa legale per impedire l’utilizzo del programma, segnando la caduta del sito e la conseguente chiusura. Complice del fallimento è stato l’avvento di nuove piattaforme come iTunes Music Store, Spotify e SoundCloud.

iTunes Store, è un negozio on-line per la vendita di musica digitale, video musicali, film, e applicazioni mobili, gestito dalla Apple Inc., la quale in seguito ha sviluppato la piattaforma streaming Apple Music. In qualità di negozio ogni canzone è un prodotto a sé con un relativo prezzo scelto dall’artista in questione

Spotify è stato sviluppato all’inizio del 2006 in Svezia da Daniel Ek e Martin Lorentzon ed è tutt’oggi il maggiore servizio musicale on demand, grazie alle collaborazioni con Facebook, Sony e Uber. Essendo la piattaforma più utilizzata, gli artisti grazie al sistema degli ascolti incassano 0,0043$ ad ascolto per un totale di 4,3 $ ogni 1000 ascolti, guadagno che successivamente verrà diviso in percentuale con le case discografiche. In ogni caso artisti del calibro di Drake arrivano a guadagnare anche milioni di dollari per canzone.

SoundCloud, fondato a Berlino nel 2007 da Alex Ljun e Eric Wahlforss è un sito web che permette ai musicisti di collaborare, promuovere e distribuire la loro musica. Viene utilizzato globalmente e inoltre permette agli utenti di "sincronizzare" il proprio account a un altro sito e di condividere le proprie canzoni. Non vi è un guadagno effettivo dagli ascolti, ma dalle collaborazioni con dei brand e sponsorizzazioni. Questo sito viene principalmente utilizzato da artisti emergenti come possibile piattaforma di lancio per il “decollo” del proprio successo.

La tecnologia non sempre però è conveniente. Infatti il guadagno proveniente da un CD fisico continua ad essere maggiore rispetto al ricavato dalla pubblicazione dello stesso CD in digitale su una piattaforma streaming on demand.

 

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