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YNW Melly: 6 anni in cella, ma ora potrebbe uscire su cauzione
Redazione | 9 maggio 2025

Il team legale di YNW Melly ha reiterato la richiesta questa settimana

Photo Credits: Broward County Sheriff’s Office

Martedì 6 maggio, YNW Melly è comparso in tribunale per un’udienza preprocessuale in cui la sua squadra legale ha reiterato la richiesta di rilascio su cauzione. Il giudice Martin F. Fein dovrebbe pronunciarsi a breve, con una sentenza scritta che potrebbe arrivare da un momento all’altro, come ha dichiarato la madre del rapper, Jaimie King, intervenuta in diretta su Instagram per aggiornare i fan: “Stiamo solo aspettando. Potrebbe arrivare in qualsiasi momento, o forse domani. Continuate a pregare”.

I legali di Melly hanno proposto una cauzione — il cui importo non è stato reso pubblico — che verrebbe pagata dall’etichetta 300 Entertainment. In cambio, il rapper resterebbe agli arresti domiciliari, indosserebbe un braccialetto elettronico e sarebbe costantemente sorvegliato da una squadra di sicurezza privata. Un compromesso pensato per rassicurare il tribunale, ma che non ha convinto l’accusa.

Il parere contrario della procura si fonda sulla gravità delle accuse: Melly è imputato per due omicidi di primo grado, reati capitali che negli Stati Uniti possono comportare anche la pena di morte. I fatti risalgono al 2018, quando Melly è stato accusato di aver ucciso due amici e membri del suo stesso collettivo, Christopher “YNW Juvy” Thomas e Anthony “YNW Sakchaser” Williams. A complicare ulteriormente la sua posizione c’è un’accusa aggiuntiva per presunta corruzione di testimoni mentre era già in carcere. Il primo processo, nel 2023, si è concluso con una giuria spaccata e l’annullamento del verdetto. Il nuovo processo è stato fissato per il 10 settembre 2025.

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Dal suo arresto, YNW Melly ha trascorso sei anni in custodia preventiva. Una detenzione che lui stesso ha contestato a novembre 2024, facendo causa al Dipartimento dello Sceriffo della Contea di Broward per detenzione illegale. Un giudice ha allora ordinato che venisse fornita una giustificazione chiara sulla negazione della libertà su cauzione. Da allora, la questione è rimasta sospesa, tra rinvii e nuovi ricorsi.

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