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Crisi Serie A, le difficoltà economiche che mettono a repentaglio il calcio
Scarseggiano i soldi, aumentano le spese. Fino ad ora il danno causato dal Covid in questa industria è di 700 milioni di euro, ma se gli stadi dovessero continuare a rimanere chiusi, la cifra potrebbe raggiungere 1,2 miliardi
Elisa Simeone | 3 febbraio 2021

La pandemia sta mettendo in ginocchio tutti i settori dell’economia, compreso quello del calcio. Le società vedono crollare le loro entrate. Fino ad ora il danno causato dal Covid in questa industria è di 700 milioni di euro, ma se gli stadi dovessero continuare a rimanere chiusi, la cifra potrebbe raggiungere 1,2 miliardi.

Le società chiedono tempo

Entro il prossimo 16 febbraio, i club della Serie A devono saldare gli ultimi stipendi del 2020. Poche sono le squadre che hanno abbastanza disponibilità monetarie per farlo. Durante una riunione informale del 7 gennaio, i Presidenti delle singole squadre hanno chiesto a Paolo Dal Pino, Presidente della Lega, di iniziare a trattare con la FIGC per posticipare di due mesi il pagamento. Questa potrebbe essere una “boccata d’ossigeno” per molte società, ma ognuna di esse chiede di più dal governo: un provvedimento risolutivo con sgravi fiscali e interventi straordinari. Una delle proposte è quella di posticipare il versamento dei contributi del trimestre gennaio-febbraio-marzo.

Stadi chiusi fino a fine stagione?

Una delle principali entrate per la Serie A sono sempre stati gli stadi. Causa Covid ora sono tutti chiusi. La perdita del ticketing causerà danni stimati intorno ad 1,2 miliardi di euro. Si spera di convincere il Governo a una riapertura degli stadi a un numero definito di tifosi. I pareri fra gli esperti sono discordanti: c’è chi pensa che aprire gli stadi possa essere uno slancio economico, ma anche chi preferirebbe non rischiare. Potrebbe esserci la possibilità di una collaborazione tra Serie A e istituzioni italiane, in modo da far assistere alle partite negli stadi coloro che sono già stati vaccinati.

Diritti tv

Sicuramente molti problemi economici potrebbero essere risolti grazie ai diritti tv del triennio 2021-2024. Il presidente della Lega Serie A ha affermato che l’obiettivo è quello di diventare una media company, ovvero raggiungere i tifosi con più piattaforme possibili. Lo scorso 28 gennaio c’è stata un’assemblea della Lega, dove sono state aperte le buste con le offerte dei vari network. Ci si aspettava una proposta dal colosso di Jeff Bezos, Amazon, ma così non è stato. I network che sono in gara per aggiudicarsi i diritti tv sono Sky, Dazn, Mediapro e Eurosport. Nessuna delle proposte soddisfa la richiesta della Lega, la quale si aspettava di arrivare almeno ad 1,5 miliardi di euro. Per questo si è deciso di iniziare le trattative private dal prossimo 5 febbraio, trattative che verranno gestite da Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, affiancato da una commissione. Le offerte definitive saranno presentate l’8 febbraio.

Caso Mediapro in Francia

Se ci spostiamo in Francia la situazione è ancora più caotica. In estate si era scelto Mediapro, una società spagnola dell’audiovisivo, come rete che poteva trasmettere l’80% tra le partite della Ligue 1 e Ligue 2. Lo scorso 24 settembre Mediapro ha chiesto un rinvio del pagamento della seconda e terza rata dell’accordo, dovuta entro il 5 ottobre. La Ligue de Football Professionnel ha rifiutato la proposta. Così la battaglia si è spostata nelle aule di tribunale. Il tribunale di Nanterre ha deciso che il broadcaster dovrà risarcire l’80% della quota non saldata. LFP si vedrà costretta a riaprire due bandi, uno per l’uso dei diritti già assegnati a Mediapro e uno per le prossime tre stagioni. Chi sta festeggiando è Canal+, che potrà approfittare della crisi e proporre un'offerta abbassando il prezzo rispetto a quest'estate. Tutto ciò creerà un danno economico ai club, i quali perderanno 1,8 miliardi di euro, in termini di introiti

I dati allarmanti del calciomercato

Un report di EY ci restituisce informazioni preoccupanti su una delle fonti economiche più importanti della Serie A: il calciomercato. Si stima che il valore delle diverse operazioni sarà di circa 830 milioni di euro, valore nettamente inferiore rispetto ai 1.400 milioni dell’anno scorso. Purtroppo, le cessioni non sono sufficienti per finanziare tutti gli acquisti, per questo motivo c’è bisogno di attingere a fonti di finanziamento aggiuntive. Causa Covid queste “entrate” hanno un valore leggermente inferiore ai 100 milioni di euro. In poche parole, la crisi porterà ad una riduzione dei trasferimenti dei giocatori. Le squadre dovranno usare i loro soldi con attenzione, in modo da concludere solo gli acquisti strettamente necessari.

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