Tennis: Djokovic trionfa a Roma
Il serbo domina un Tsitsipas passivo e si conferma campione agli Internazionali per la sesta volta
Luca Bianchi | 15 maggio 2022

Nole Djokovic è tornato e lo ha fatto in grande stile nella suggestiva location del Foro Italico. Oggi è arrivato il primo sigillo del suo fin qui travagliato 2022. Dopo le polemiche sul vaccino e l’espulsione dall’Australia, Nole è stato la controfigura di se stesso. Eliminato al primo turno a Montecarlo, sconfitto da Alcaraz a Madrid, sconfitto nettamente da Medvedev al Serbian Open… Irriconoscibile, finché non si è presentato a Roma lunedì. Una settimana perfetta, senza mai perdere un set, culminata con la netta vittoria su Tsitsipas di ieri. Un cammino eccezionale, chiaro segnale in vista del Roland Garros.

Il percorso

Djokovic ha esordito martedì contro Karatsev, liquidato in 2 set (6-3, 6-2). La stessa sorte è poi toccata a Wawrinka (doppio 6-3). L’unico avversario che ha davvero dato filo da torcere al numero del ranking è stato Auger Aliassime ai quarti di finale. Per entrambi i set è servito il tie break, andati a favore di Djokovic. In semifinale non c’è stata storia contro Ruud, anche lui eliminato in soli due set (6-4, 6-3). In finale, come già detto in precedenza, c’è Tsitsipas ad attenderlo, dopo che quest'ultimo ha eliminato il nostro Sinner e Zverev. Nel primo set c’è solo Nole in campo, il greco è completamente in crisi. Il break iniziale di Djokovic lo paralizza dal punto di vista psicologico. Si prende persino il warning dopo una reazione di stizza durante il cambio campo. Il serbo non si ferma e chiude sul 6-0 in mezz'ora. Nel secondo Tsitsi, sostenuto dai 10.000 del centrale, si riprende e strappa subito il servizio a Djoker, portandosi addirittura sul 4-1. Nonostante il calo e il nervosismo dovuto al pubblico contro (ad un certo punto mandato a quel paese in un momento di frustrazione), Novak reagisce, salvando 2 set point sul 5-3, raggiungendo il tie break. Stefanos lotta, ci prova anche sul 6-6, ma alla fine la spunta Nole, in un'ora 36 minuti.

Record e dedica

“Roma è sempre speciale, dall'organizzazione ai ragazzi che non fanno mai mancare nulla. Questo campo è unico per me, mi ha dato fiducia e gioia quando mi servivano emozioni positive per rialzarmi, in momenti in cui sono stato un po' giù. Mi avete sempre dato energia, le sei vittorie sono merito di Roma. Mio figlio Stefan oggi ha giocato la sua prima partita a tennis, spero che abbia vinto. Il trofeo lo dedico a lui”. Sono state queste le parole del numero 1 durante la premiazione, che lasciano trasparire il sollievo e la gioia per essere tornato a vincere. Per lui si tratta del trentottesimo Master 1000 in carriera, record all-time. Staccato Nadal nella classifica dei più vincenti di sempre. Non solo, al maiorchino ha strappato anche il record di vincitore più “anziano” della storia degli Internazionali (34 anni, 11 mesi, 23 giorni). "Nadal è il più grande rivale della mia carriera. Fino a che gioca lui, gioco io… Considerate le ultime partite e il ranking, beh naturalmente anche io mi considero tra i favoriti" ha specificato nel post-partita. Si accende dunque il duello con Rafa, con il Roland Garros alle porte.

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