Attualità
L?evoluzione dei social
Facebook? Roba da nonni!
La notizia lascerà sgomenti molti di voi, ma pare che il famoso social network stia per lasciare il passo ad altri concorrenti, più apprezzati dai giovani, in fuga dagli ?amici? più grandi
Giulio Pasqui | 15 aprile 2013
La crisi non risparmia proprio nessuno ed è arrivata anche per Facebook. Cos?ha fatto scattare questo repentino mutamento? L?allarme è stato lanciato proprio dal noto social network in un piccolo paragrafo all?interno del report annuale dedicato agli investitori: ?Crediamo che alcuni dei nostri utenti, in particolare i più giovani, conoscano e stiano usando attivamente altri prodotti e servizi simili a Facebook o come sostituti. Per esempio, riteniamo che alcuni utenti abbiano ridotto la loro attività su Facebook in favore di prodotti o servizi come Instagram?. Poche righe, buttate lì, che confermano l?esodo di molti utenti.
Pur restando il servizio online leader del settore, con una massa globale che vanta più di un miliardo di iscritti, molti di loro ? per fattori vari ? preferiscono migrare altrove ed hanno cominciato a ?guardarsi intorno?. Per lo più gli utenti giovani. Secondo un?indagine i teenager sono ?spaventati? dalle troppe pubblicità che imbastiscono il sito, ma anche ? e forse soprattutto ? dall?eccessiva presenza di adulti. Da qualche anno Facebook ha aperto le sue porte alle persone più grandi (che qui hanno potuto trovare una seconda giovinezza); per contro i giovani si disinteressano sempre più al social network e condividono sempre meno contenuti privati, per paura di essere ?spiati? da genitori, zii, prof e, in alcuni casi, pure dai nonni.
I giovani, dunque, hanno cominciato a spostarsi su altre piattaforme e a conoscere nuovi sistemi di socializzazione internauta alla loro portata. Instagram, per esempio, sta ottenendo un successo quasi inaspettato. L?applicazione, totalmente gratuita, permette di scattare foto e modificarle con filtri creati ad hoc per rendere originale il proprio scatto. Da poco questa nuova realtà ha superato i cento milioni di utenti. Secondo i più esperti, la forza di Instagram sta proprio nella semplicità e nell?immediatezza delle funzioni, tipiche del Facebook originario, e che tanto piacciono ai teenager.
Per correre ai ripari ed evitare la sua concorrenza, il social fondato da Mark Zuckerberg ha deciso di acquistare il servizio fotografico per una cifra vicina al miliardo di dollari. Al momento dell?acquisto, nel 2012, l?app fotografica contava già 30 milioni di utenti e rappresentava una minaccia seria per il social network. Con l?acquisto, invece, è diventato parte integrante del ?faccia/libro? ed è come se i responsabili dicessero: ?Ok, vanno via da Facebook ma rimangono in casa nostra?. Ed è così che la minaccia è stata evitata.
Arginato il ?problema-Instagram?, oggi fa paura SnapChat: un servizio di messaggeria incentrato, anche questo, sulle foto. La particolarità che distingue questa applicazione dalle altre è ben delineata: essa permette di inviare le foto ad amici solo per un tempo prestabilito (da uno a dieci secondi), poi la visibilità viene annullata e la foto cancellata per sempre: così non potrete pentirvi o ripensarci perché la foto scomparirà in breve tempo.
Il fenomeno SnapChat non è ancora esploso completamente in Italia, ma sta mettendo in seria difficoltà Facebook: negli Usa ha già un ottimo successo di iscritti e viaggia intorno ai 60 milioni di messaggi quotidiani. La rivista Forbes l?ha già ridefinita ?la più grande mobile app senza ricavi dai tempi di Instagram?.
Nel frattempo gli obiettivi di Facebook dal 18 maggio 2012, giorno del suo collocamento in borsa, sono cambiati: adesso non basta più essere il social network più figo e cool, bisogna assecondare gli azionisti e i profitti sono diventati importanti. Da qui, l?incessante tentativo di inventarsi sempre nuove posizioni per gli annunci pubblicitari, cercando di ottimizzare i guadagni senza infastidire troppo gli utenti.
Quale sarà a questo punto il futuro di Facebook? I giovani cliccheranno ancora ?mi piace?, per la felicità di Zuckerberg?
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