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LA RIVELAZIONE
L'altro festival
Accanto al celeberrimo Lucca Comics, il Borda! Fest, una rassegna che accende, finalmente, i riflettori su una cultura non mainstream dall’alto valore culturale e artistico
Germano La Monaca | 23 novembre 2016

Quest’anno, oltre alla consueta invasione di mostriciattoli e personaggi fuggiti dal mondo del fumetto, dei manga, degli anime e delle serie tv, la città di Lucca, e più in particolare la parte meno conosciuta della città, cioè le gallerie storiche del baluardo di San. Martino, sono diventate la location del Borda! Fest. Un evento parallelo al Lucca Comics, meno noto ma di grande importanza per tutta quella cultura “sotterranea” (proprio come la location che l’ha ospitato) che si autofinanzia e si autoproduce indipendentemente dalle grandi firme.
Immaginate un crocevia di suggestive gallerie medievali, ravvivate da giovani talentuosissimi fumettisti ed editori che danno sfogo alle proprie fantasie artistiche, provenienti da tutta Italia e non, proponendo le loro produzioni in maniera totalmente gratuita e realizzando capolavori della vignetta sul posto. Immaginate giornalisti interessati a vecchie e nuove prospettive della cultura poco mainstream, amanti del fumetto e della grafica che assaporano questo coloratissimo confronto tra storie, idee, luoghi e modi di vivere la cultura in maniera totalmente personale. Ho avuto la grandissima fortuna di immergermi per un giorno intero in questo vivacissimo mondo di storie e vignette, grazie alla collaborazione con Barta edizioni, giovane casa editrice che opera tra Pisa e Lucca, da alcuni anni al primo posto nel lancio di giovani autori di narrativa e fumetti, italiani e non, di grande valore, in formati veramente preziosi. Il constante incontro con vari personaggi del settore editoriale e le stimolanti chiacchierate che ho fatto vendendo un fumetto o un libro, mi hanno permesso di vedere sotto un’altra prospettiva quel mondo dell’autoproduzione in campo letterario, fumettistico e culturale in generale, perennemente etichettato come in crisi e sofferente. È proprio l’unione delle forze che permette l’emersione di questa cultura underground: sono questi tipi di eventi, purtroppo poco noti e poco sostenuti dagli enti politici, che permettono l’incontro, il confronto, lo scambio di opportunità o di stimoli creativi. E che soprattutto permettono di farsi conoscere a chi lavora senza alcuna certezza economica ma solo in virtù della pura espressione personale della propria visione della realtà. C’è un intero popolo “sotterraneo” di giovani disegnatori, scrittori e giornalisti o semplicemente amanti dell’arte che tentano di emergere, di dimostrare l’esistenza di una linfa vitale culturale vivace e al ritmo con i tempi che scorre indipendente dai grandi marchi e dalle conoscenze mainstream del pubblico di massa, molto spesso spente o poco efficaci nel rappresentare tutte le piccole sfumature di cui si compone la realtà e che meritano di essere rappresentate. Quindi lunga vita al Borda! Fest e alle iniziative di questi piccoli abitanti dei sotterranei culturali, in grado di dimostrarci che molto spesso la bellezza del raccontare si esprime anche attraverso le vie non toccate dal sole.

 

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