Musica
La legge Cartabia che ha permesso la scarcerazione di Simba La Rue
Redazione | 5 gennaio 2023

La legge Cartabia è la legge che ha permesso la scarcerazione del rapper Simba La Rue. La vittima, Baby Touchè, non ha denunciato nonostante il suo reato sia stato reso pubblico attraverso i social…

Il sequestro di Baby Touchè, il noto rapper di Milano, da parte di Simba La Rue e altri tre membri del suo gruppo, ha scatenato un putiferio nel mondo della musica Rap italiana. Nonostante l’accusa di sequestro semplice, il Gip Guido Salvini ha ordinato ieri la scarcerazione di Simba La Rue (Mohamed Lamine Saida) e dei suoi complici, in seguito alla decisione della vittima di non presentare denuncia.





La legge Cartabia, entrata in vigore negli scorsi giorni, prevede infatti che alcuni reati, come il sequestro di persona, possano essere perseguiti solo su denuncia della vittima. Baby Touchè, sottolineando di essere stato già integralmente risarcito per i danni subiti, ha deciso di non presentare denuncia, consentendo così la scarcerazione di Simba La Rue e dei suoi complici.

Tuttavia, la storia non finisce qui. Simba La Rue resta infatti agli arresti domiciliari per altri due fatti, ovvero una sparatoria e una rapina. La sua posizione legale resta quindi incerta, nonostante la decisione di Baby Touchè di non presentare denuncia.





Il caso rappresenta un importante precedente per l’applicazione della legge Cartabia, che potrebbe avere ripercussioni sulla gestione di altri casi simili in futuro. Nonostante la scarcerazione, Simba La Rue dovrà affrontare la giustizia per gli altri reati di cui è stato accusato.

La sparatoria in cui è coinvolto Simba La Rue – insieme al suo socio Baby Gang – è risalente a luglio quando in corso Como il gruppo di Simba ha affrontato un altro gruppo di ragazzi senegalesi. Il rapper, in questo momento, rischia il tentato omicidio anche se il suo manager (Paulo Marilson Da Silva) ha smentito con una lunga intervista per fanpage.it qualsiasi premeditazione.

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