Musica
Il processo a Diddy rischia il primo rinvio: centinaia di possibili giurati rallentano la selezione
Redazione | 7 maggio 2025

La selezione della giuria per il Diddy gate rischia di far tardare l’inizio del processo

Photo Credits: John Seb Barber

Si comincia male. Il processo a Diddy non è ancora cominciato e già si parla di ritardi: secondo quanto riportato da TMZ, le operazioni di selezione della giuria procedono a rilento, con centinaia di cittadini newyorkesi vagliati e poi esclusi per i motivi più vari. Traumi personali, problemi di salute e, soprattutto, l’impossibilità di rimanere imparziali di fronte a un nome così ingombrante come quello di Diddy.

In una città come New York, dove Diddy ha costruito parte della sua leggenda imprenditoriale e musicale, è difficile trovare qualcuno che non abbia almeno un’opinione (positiva o negativa che sia) sul suo conto. La copertura mediatica estensiva, alimentata dalle notizie online e dai social, rende arduo il compito di costituire una giuria davvero neutra. Alcuni candidati sono stati esclusi semplicemente per aver ammesso di seguire con interesse ogni aggiornamento sul caso. Altri hanno chiesto l’esonero per ragioni personali più o meno insolite, come la difficoltà a gestire disturbi alla vescica o traumi passati legati alla violenza.

Per arginare il problema, le autorità hanno fatto compilare ai potenziali giurati un questionario dettagliato. Dalla tolleranza verso contenuti grafici e violenti, alla reazione verso temi come il sesso promiscuo e l’abuso di droghe, il documento sembra quasi un esame etico e psicologico. “Ci potrebbero essere prove video o fotografiche di violenza fisica. C’è qualcosa in tutto questo che potrebbe impedirvi di essere imparziali?” recita una delle domande, probabilmente anche in relazione al video del pestaggio di Cassie, che verrà proiettato in aula come prova. Un’altra tocca direttamente il nodo della questione: “Ci potrebbero essere testimonianze su rapporti sessuali con più partner. Potrebbe crearvi disagio?”

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Durante l’udienza di lunedì, la procura ha dichiarato che una delle testimoni principali potrebbe non presentarsi. La donna, che si presume essere una delle vittime, vive molto lontano da New York, e la sua presenza è tutt’altro che scontata. Il giudice, tuttavia, ha esortato l’accusa a fare ogni sforzo possibile per garantirne l’apparizione in aula. Un’assenza che potrebbe alterare gli equilibri della narrazione processuale.

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