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Il team di Lil Durk contrattacca: niente anonimato della giuria, ma spunta un testimone
Redazione | 29 ottobre 2025
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Anche se il processo a Durk non è ancora iniziato le fazioni si stanno già scontrando

Photo Credits: JD Sports

Novità nel caso Lil Durk. Il suo team legale, capitanato da Drew Findling, sta cercando di evitare l’anonimato della giuria richiesto dall’accusa. Parallelamente l’avvocato da un miliardo di dollari si è anche adoperato per escludere alcune prove dell’accusa, tra cui una testimonianza che collegherebbe il trapper direttamente all’omicidio su commissione di cui è accusato.

Lunedì infatti l’accusa ha risposto alla mozione della difesa per escludere alcune prove tra cui una testimonianza. Una fonte confidenziale confermerebbe che Durk avrebbe effettivamente messo una taglia sulla testa di Quando Rondo, oltre ad altre sei persone, dopo la morte di King Von. L’accusa si è opposta alla richiesta di esclusione di questa testimonianza come prova.

Non solo, ma Findling, come si legge in un documento del tribunale ottenuto da AllHipHop, si è opposto anche alla richiesta dell’accusa di mantenere privata l’identità dei giurati. La proposta era stata formulata dopo che un giudice e un assistente procuratore avrebbero ricevuto minacce da parte di fan di Durk. Secondo la difesa, però, una giuria anonima non garantirebbe l’equità del processo, dal momento che i giurati sarebbero spinti a credere nella pericolosità dell’imputato.

“Una giuria anonima comprometterebbe la trasparenza e l’equità di questo procedimento e sarebbe incompatibile con la presunzione di innocenza del signor Banks”, ha scritto l’avvocato di punta di Durk, “Una misura così drastica è giustificata solo quando esiste un valido motivo per ritenere che l’anonimato sia necessario per proteggere i giurati o l’integrità del processo, e anche in quel caso deve essere accompagnata da garanzie ragionevoli per mitigare eventuali pregiudizi”.

Findling ha poi spiegato come l’immagine di Durk verrebbe intaccata: “L’anonimato trasmetterebbe ai giurati l’idea che il signor Banks sia intrinsecamente pericoloso, violando la sua presunzione di innocenza e danneggiando la difesa nel modo più fondamentale. La richiesta del governo confonde timori generici legati alla pubblicità del processo con reali minacce di violenza ai danni dei giurati. Non ne esistono. Il signor Banks non ha alcuna storia di interferenze con il sistema giudiziario, né precedenti di violenza contro testimoni o giurati, e non ha legami con il crimine organizzato.”

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Se non altro, Lil Durk può tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda i suoi account social e di archiviazione dati, dal momento che le autorità hanno dichiarato che non li utilizzeranno come prove nel processo, previsto per il 6 gennaio, dal momento che non sono stati trovati dati utili all’accusa. Inoltre i procuratori hanno già confermato che non chiederanno la pena di morte, nonostante in Florida sia ancora legale.

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