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Caso Megan Thee Stallion, la giudice fa dietrofront: non è diffamazione
Redazione | 5 dicembre 2025
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Megan verrà comunque risarcita, ma di una cifra inferiore a quanto stabilito inizialmente 

Per una questione più burocratica che giuridica, Milagro Gramz non è più responsabile di aver diffamato Megan Thee Stallion. Nonostante il verdetto della giuria, infatti, la giudice Cecilia M. Altonaga ha dovuto annullare la condanna per diffamazione e di conseguenza anche ridurre la multa di qualche migliaio di dollari.

Secondo i giurati, Gramz in quanto blogger va considerata soggetto mediatico indipendente. La giudice ha concordato su questa decisione, ma questo è ciò che ha fatto saltare la diffamazione: in Florida infatti per presentare una denuncia ai media è necessario inviare un preavviso scritto cinque giorni prima. Il team legale di Megan ha ammesso di non averlo inviato. Per questo motivo la multa di Gramz è stata ridotta da 75 a 59 mila dollari.

Inizialmente, Gramz era stata giudicata colpevole di diffamazione, inflizione volontaria di disagio emotivo e promozione di una rappresentazione sessuale alterata. La blogger infatti aveva diffuso online un video deep fake, generato artificialmente, di Megan intenta in un atto sessuale. La pubblicazione di questo tipo di contenuti sarebbe stata una vera e propria campagna orchestrata da Gramz e Tory Lanez per screditare la rapper. Tuttavia, a causa della mancanza della lettera di preavviso, non vale più come diffamazione.

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Dopo la parziale sconfitta di Megan, Gramz ha richiesto alle testate di modificare la notizia della vittoria della rivale: “La diffamazione è stata eliminata”, spiega in un video, “La giudice mi ha riconosciuta e ha concordato con la giuria che io sono media. Quindi, ho bisogno che correggiate le cose diverse che avete scritto online”. Non solo, ma ha anche lanciato un crowdfunding di raccolta fondi per i media indipendenti: l’obiettivo era inizialmente di 100 mila dollari, ma ora non è più visibile l’importo.

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