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“Mamba’s definitely out” ma non dai nostri cuori
A un mese esatto dalla sua morte, Kobe Bryant è vivo più che mai
Valerio De Vivo e Edoardo Marino | 26 febbraio 2020

Esattamente un mese fa, il 26 gennaio 2020, ci lasciava una leggenda per il mondo del basket e non solo. Quando si parla di NBA o di basket in generale i nomi più importanti sono sicuramente sua maestà Michael Jordan, il re LeBron James e “The Black Mamba” Kobe Bryant. Ma chi era e cosa ha rappresentato quest’ultimo per gli amanti della palla a spicchi?

Sicuramente Kobe è stato e sarà un punto di riferimento per ogni piccolo giocatore che incomincia a muovere i suoi primi passi all’interno del mondo cestistico. Il numero sulle spalle, le prime partite e ogni cosa che aveva a che fare con il canestro erano ispirate a lui, insomma, per i ragazzi nati nel ’90 e nei primi anni del 2000 il Black Mamba rappresentava il basket.

Kobe ci ha insegnato come affrontare la vita e come rendere le passioni la nostra forza. Bryant è il creatore della “Mamba Mentality”, una filosofia che può essere d’aiuto in campo ma anche nella vita di tutti i giorni. La passione per il raggiungimento dei propri obiettivi e l’ossessione per i dettagli sono i punti cardini che lo hanno portato ad essere uno dei migliori sportivi di sempre.

Kobe ha influenzato non soltanto il basket e tutti i suoi giocatori, ma anche la figlia, Gianna. Nel 2016, in seguito al suo ritiro da professionista, ha fondato la Mamba Academy, che ha dato la possibilità di crescere come atleti anche ai più giovani, tra i quali si ricorda proprio sua figlia Gianna, vittima anche lei del tragico incidente.

Kobe rimarrà per sempre nei cuori degli italiani. È cresciuto in Italia ed è proprio nello stivale che approccerà la sua passione. A causa della carriera del padre Joe, all’età di sei anni il piccolo Kobe si trasferisce in Italia. Qui rimane profondamente innamorato e gran parte della sua vita è legata proprio a questo paese: i nomi delle quattro figlie e la lingua. Quest’ultima in particolare viene utilizzata molto da Bryant non solo in interviste ma anche all’interno delle partite, impiegandola per spronare i compagni e maledire gli arbitri. Parlando con altri giocatori e amici, Kobe ha trasmesso loro le forti emozioni che provava verso la penisola del mediterraneo.

“Mamba’s out” sono le ultime parole del discorso dopo i suoi ultimi attimi in maglia giallo-viola, per noi non uscirà mai e resterà in eterno nei nostri cuori, come un gran maestro di vita.

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