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Ronaldo "il fenomeno": la vita un attacante completo
La vita del calciatore brasiliano, uno dei giocatori più forti di sempre, è stata segnata da diversi infortuni, ma anche da grandi successi
Marco Argiolas | 31 maggio 2021

Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto come Ronaldo, nacque nel quartiere di Bento Ribeiro il 22 settembre del 1976 dal padre Nèlio Nazàrio de Lima e dalla madre Sonia dos Santos Barata. Ad oggi è un dirigente sportivo, ma sappiamo che egli fu un attaccante di grande prestigio e uno dei migliori giocatori della storia del calcio amato da tutto il mondo per la sua grande classe. Dal 2018 è proprietario del Real Valladolid, che in questa stagione ha purtroppo dovuto cedere, retrocedendo in Segunda Division spagnola.

La sua ascesa calcistica

Soprannominato "Il Fenomeno", Ronaldo riuscì a farsi notare molto giovane con il Valqueire, squadra di futsal, e a sedici anni fu ingaggiato dal São Cristóvão. Nel 1994 raggiunse l’Europa grazie al PSV, con il quale conquista una Coppa dei Paesi Bassi. Nel 1996 si trasferisce al Barcellona, con cui vince una Supercoppa spagnola, una Coppa delle Coppe e una Coppa di Spagna. Nel giugno 1997 fu acquistato dall’Inter trionfando in Coppa UEFA. Esordì in Serie A il 31 agosto contro il Brescia. Anche se in quell’annata non vinse alcun trofeo riuscì a portarsi a casa il Pallone d’oro ripetendosi nel 2002. Nell'estate dello stesso anno passa al Real Madrid e in cinque anni vince un campionato spagnolo, una Supercoppa spagnola e una Coppa Intercontinentale. Nel 2007 si trasferisce al Milan, prima di chiudere la carriera nel 2011 con il Corinthians vincendo un campionato Paulista e una Coppa del Brasile.

La nazionale

Con la sua nazionale vinse due volte i mondiali, rispettivamente nel 1994 e nel 2002, due Coppe America nel 1997 e 1999 e una Confederations Cup sempre nel 1997. Nel 2005 ha acquisito, oltre a quella brasiliana, anche la cittadinanza spagnola.

Gli infortuni

La stagione 1997/1998 fu negativa sia per i risultati sia personalmente per i suoi problemi alle ginocchia, egli inoltre fu nominato capitano al posto di Giuseppe Bergomi. Nella stagione 1999-2000 fu sommerso da tantissimi infortuni dovendosi cosi operare al ginocchio, che però cedette un'altra volta. Dopo essersi ripreso da ulteriori fastidi fisici e dopo aver nel frattempo ceduto a Javier Zanetti la fascia da capitano, il 9 dicembre tornò a segnare nel 3-1 in casa del Brescia. Nonostante il suo contributo in termini di gol l'Inter mancò ancora lo scudetto perdendolo nell'ultima giornata, dove venne sconfitta per 4-2 dalla Lazio, venendo sorpassata da Juventus e Roma; l'attaccante fu ripreso in lacrime dalle telecamere.

La sua carriera è stata dunque condizionata da gravi infortuni, soprattutto alle ginocchia, e poi anche dal suo peso. Sappiamo che se non fosse stato condizionato così a lungo dal suo ginocchio le considerazioni nei suoi confronti sarebbero state ovviamente diverse, anche se riuscì ad ottenere comunque delle ottime prestazioni.

La vita privata

Non ebbe una gran vita privata dal punto di vista delle sue relazioni. Si sposò prima con Milene Domingues, dalla quale nacque il figlio Ronald, poi con Daniella Cicarelli e infine con Maria Beatriz Anthony, da cui ha avuto due figlie.

Un attaccante completo

Sappiamo che fu descritto da molti come il più pericoloso attaccante mai affrontato, poichè Ronaldo è stato un attaccante completo: egli era forte fisicamente e prolifico sotto porta, sfruttando anche la sua grande rapidità  e sapendo abbinare alla velocità tutta la sua grande tecnica.  Ovviamente risultava essenziale nelle partite che contavano veramente con delle grandi giocate. Fu capace di tirare con entrambi i piedi, era inoltre abile nel servire assist ai compagni, e talvolta si incaricava anche della battuta dei calci di punizione, pur senza esserne uno specialista.

 

Foto | Facebook: Ronaldo Nazário

 

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