Attualità
Adolescenza in pausa: i disagi psicologici della pandemia
Dopo un anno di pandemia, i giovani accusano mancanza di stimoli dovuta a una socialità ridotta al virtuale
Alessia Depratis | 28 maggio 2021

In un articolo su «La Nazione» di Elettra Gullè si parla degli psicologici fiorentini che da mesi non fanno che ricevere email disperate da parte degli studenti, che confessano di non farcela più ne con la scuola, né con la situazione che si è creata per colpa del Covid-19. Gli psicoterapeuti dichiarano che a causa della pandemia abbiano dovuto assumere altri specialisti a causa dell’ aumento dei ragazzi presi in cura.

Socialità in pericolo

La pandemia purtroppo ha segnato definitivamente la Generazione Z, rubandole gli anni d’oro, nei quali si dovrebbe vivere la vita con spensieratezza e non con la paura di poter essere infettati da un virus. I professionisti affermano che la prima ondata della pandemia non abbia destabilizzato più di tanto i giovani, ma che la seconda li abbia distrutti totalmente, perché continuare a tenere gli adolescenti chiusi in casa ha minato nel profondo la loro vita sociale.

Incomprensione

I ragazzi chiedono aiuto in continuazione ai genitori per avere una spalla su cui piangere. Questi ultimi tendono a minimizzare, non credendo sia così grave: per loro c’è chi sta peggio, ma parlano così solo perché non hanno mai vissuto un anno dietro ad uno schermo come unico mezzo per relazionarsi. Ciò fa stare i ragazzi peggio, perché non sanno con chi parlare, ed è qui che entrano in gioco gli psicologi scolastici.

Sicuramente quando tutto finirà i ragazzi sapranno apprezzare tutto in maniera diversa rispetto a prima, niente sembrerà loro più scontato: né gli amici, né il caffè al bar, né le feste, né tantomeno gli abbracci. Si spera che questa triste situazione finisca il prima possibile, perché in troppi stanno accusando di non avere più stimoli.

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