Sport
Figli di uno sport minore
Lo sport insegna a non arrendersi fino all'ultimo minuto. Questo è il tentativo di tutte le attività che sono rimaste ferme, bloccate dall'emergenza sanitaria, ma che hanno voglia di ripartire. In attesa della stagione 2020-2021, si lotta per tornare a giocare nei campetti già quest'estate
Serena De Conciliis | 25 giugno 2020

La Serie A è ripartita, anche se tra molteplici polemiche. Mentre si gioca il finale di stagione del campionato più seguito in Italia, i suoi fratelli minori si trovano in una situazione a dir poco difficile. L'ultima notizia colpisce direttamente gli amatoriali, con la decisione di rinviare ulteriormente la ripresa degli sport di contatto.

No alla ripartenza degli sport di contatto

Il Cts, istituito per affrontare l'emergenza Coronavirus, si è pronunciato a sfavore della riapertura per le attività a livello amatoriale. Niente calcetto, beach volley e basket per ora. Secondo gli esperti, le strutture dilettantistiche non possono garantire il rispetto dei protocolli adottati dalle società professionistiche, con il rischio della ripresa di trasmissione del virus. Il ministro dello Sport Spadafora si dichiara contrario alla decisione del Comitato tecnico-scientifico: "Sono riprese praticamente tutte le attività, [...] ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d’Italia persone giocare ad ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge. Riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe - io credo - la sicurezza per tutti. Non sono d’accordo con questo parere del Cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa del parere del ministro Speranza"

L'interruzione dei campionati

Nonostante la ripresa degli allenamenti, seguendo linee-guida molto severe, già a partire da aprile il consiglio della Lega Volley e la FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) avevano stabilito, a pochi giorni di distanza, di proclamare conclusa la stagione 2019-2020, senza l'assegnazione dei principali trofei. Si sono così fermati definitivamente anche i maggiori campionati maschili e femminili, in nome della sicurezza e di un calendario che, in estate, sarebbe stato fitto d'impegni. D'altronde, la decisione era nell'aria fin dal rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020, ora diventate Tokyo 2021, già stabilito il 24 marzo. L'8 giugno segue lo stesso esempio anche il campionato di calcio femminile di Serie A, con sole sei giornate rimanenti da disputare e con la scelta di assegnare i posti in Europa a Juventus e Fiorentina.

Il Comitato 4.0: fronte comune contro la crisi

"Meno di un mese per salvare lo sport italiano", è l'annuncio che si legge dal 24 giugno sul sito della Legavolley e che fa riferimento all'appello lanciato insieme alle principali leghe sportive italiane al Governo: "approvare subito il credito di imposta sulle sponsorizzazioni per dare certezze a club e partner commerciali". Il Comitato 4.0, costituito da Lega Pro, Lega Basket Serie A, Lega Pallavolo Maschile, Lega Pallavolo Femminile, Lega Basket femminile, Lega nazionale Pallacanestro e Fidal, sottolinea l'importanza di salvaguardare l’attività agonistica degli sport olimpici, ma anche il diritto di migliaia di ragazze e ragazzi di praticare sport di alto livello. L'allarme è importante: in queste condizioni, circa un terzo delle società non è certa di rinnovare l'iscrizione alla prossima stagione sportiva. La perdita derivata dalla riduzione delle sponsorizzazioni è stimata del 40%. Le società hanno presentato studi e proposte che non abbiano un grave impatto sull'economia del paese, ma che possano preservare il ruolo che lo sport può svolgere come strumento di sviluppo e crescita sociale.

In attesa della ripartenza definitiva, molti sono i nodi cruciali da risolvere in ambito sportivo. Al primo posto, garanzie per società e atleti professionisti, con le iscrizioni ai campionati in scadenza a fine luglio, ma anche un occhio di riguardo per gli sport amatoriali, che fanno nascere e crescere i professionisti del domani.

Commenti