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In-Season Tournament: storia a Las Vegas per i Los Angeles Lakers
La prima edizione della NBA Cup si tinge di gialloviola: vinta la resistenza dei Pacers in finale
Luca Bianchi | 12 dicembre 2023

È storia a Las Vegas: i Los Angeles Lakers hanno vinto la prima edizione del nuovo In-Season Tournament, prevalendo nell’ultimo atto contro la sorpresa Indiana Pacers 123-109, ciliegina sulla torta di un torneo immacolato da parte dei losangelini. Il record gialloviola è infatti di 7-0 nella competizione, contando le 4 vittorie nel girone e le 3 nella fase ad eliminazione diretta.

Showtime Lakers

Trattasi del diciottesimo trofeo della storia per la franchigia californiana, non a caso la più vincente di sempre (17 anelli come i Boston Celtics, con l’aggiunta del nuovo trofeo), l’ennesimo successo della incredibile carriera di un infinito LeBron James, principale artefice di questo percorso vincente dei Lakers e primo MVP della storia della NBA Cup. Va evidenziato, però, che i volti di questo titolo Lakers sono diversi: si pensi ad Anthony Davis, MVP indiscusso di una finale da assoluto fenomeno con 41 punti 20 rimbalzi e 4 stoppate, al ritrovato Austin Reaves, decisivo dai quarti di finale in avanti dopo un inizio di stagione difficile, ed autore di 28 punti (season high), ma anche al sempre presente D’Angelo Russell, al defender man Vanderbilt, alla sorpresa Reddish, fino ai tiratori Prince e Hachimura, tutti importanti per il conseguimento del successo. Onore ai vinti, in questo caso gli Indiana Pacers, arrivati a questo atto finale da outsiders della competizione e protagonisti di un percorso incredibile, che li ha visti eliminare le due grandi contender della Eastern Conference: i Boston Celtics di Jayson Tatum ai quarti prima ed i Milwaukee Bucks di Antetokounmpo e Lillard in semifinale. Un doppio upset incredibile quanto inaspettato, che porta la firma di Tyrese Haliburton, autore di 53 punti e 28 assist nel computo totale delle due partite, affermandosi sempre più tra i nuovi volti copertina della NBA. Nulla ha potuto però, assieme ai suoi compagni, contro lo strapotere di LeBron e, soprattutto per una notte, Davis.

Cronaca della partita

Seppur la finale si disputasse sul campo neutro di Las Vegas, i Lakers hanno potuto contare su un tifo praticamente di casa, come se si giocasse a Los Angeles. Darvin Ham opta per il quintetto tipo delle ultime settimane, composto da Russell, Reddish, Prince, LeBron, Davis. Starting five base anche per i Pacers con Haliburton, Brown, Hield, Toppin, Turner. Sin dai primi minuti di gioco, emergono i valori delle forze in campo: i gialloviola si mostrano subito aggressivi ed incisivi, mettendo in difficoltà il front-court Pacers grazie ad un AD subito on fire: 13 punti e 8 rimbalzi nei soli primi 12 minuti di gara. Dall’altra parte i Pacers restano in scia a -5 grazie a Toppin e Nesmith, con Haliburton che non brilla. Nel secondo parziale si accende il talento di Austin Reaves, presente ed incisivo nonostante l’influenza che lo accompagna dalla vigilia. Mette a segno 15 dei 31 punti dei Lakers nel quarto, timbrando così 22 punti nel solo primo tempo. coadiuvato dal consueto dominio di AD nel pitturato. I Pacers non mollano, e nonostante le difficoltà dalla distanza (solo 5/17 da 3) restano aggrappati al -5 del primo quarto, mantenendo vive le speranze per il secondo tempo. Speranze che, però, sembrano andare in frantumi nel giro di pochi minuti: Davis continua a presidiare il pitturato di entrambe le metà-campo, mentre si accende anche LeBron James, portando i Lakers alla prima doppia cifra di vantaggio. Nonostante ciò, non riescono ancora a chiudere definitivamente la pratica, con Haliburton che sembra per un momento accendersi (8 punti nel quarto). Il -8 di fine terzo periodo si trasforma in -3 a metà ultimo quarto, a quota 99-102, con la tripla di Turner che per un attimo sembra rimettere tutto in discussione. Alla fine, non sarà così: i gialloviola piazzano il decisivo parziale di 13-0, targato dalla tripla di Reddish ed i 10 punti consecutivi di un leggendario AD. Finisce così, LeBron James e compagni alzano la prima NBA Cup della storia.

Witnesses of greatness

Come già scritto in precedenza, il trionfo dei Lakers ha diversi volti; a cominciare da LeBron James, MVP indiscusso e principale trascinatore nell’arco del torneo; le sue statistiche finali lo testimoniano: 26.6 PPG, 8.0 RPG, 7.6 APG, 1.6 SPG, 59.6 FG%, 62.5 3P%, 70.0 TS%. In finale sono 24 punti e 11 rimbalzi. Siamo di fronte alla storia del basket che si ripete ogni notte, con protagonista un uomo di 39 anni la cui egemonia sembra non avere fine. Non solo per i numeri, ma anche per l’impatto tecnico e psicologico che la sola presenza del ragazzo di Akron ha sulla partita ed i compagni di squadra: nella sfida contro i Suns ai quarti, con LeBron in campo il plus/minus dei Lakers è +23, mentre senza di lui crolla a -11. Storia simile in semifinale con i Pelicans: LeBron in campo vuol dire +19, LeBron in panchina vuol dire -6. Nonostante l’età ed i 20 anni di carriera sulle spalle, il Prescelto resta uno dei pochissimi giocatori della Lega in grado di cambiare a poter cambiare il destino di un’intera franchigia, come sta facendo tuttora ai Lakers. L’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero portare a casa l’agognato quinto anello, con il quale eguaglierebbe il più grande Laker di tutti tempi, nonché amico, Kobe Bryant. E con queste premesse, questo Anthony Davis ed un roster forte, compatto ed unito come non mai, tutto è possibile. You can’t deny greatness.

Parziali: Los Angeles Lakers vs Indiana Pacers (34-29, 65-50, 90-82, 123-109)

Tabellini

Los Angeles Lakers (Davis 41, Reaves 28, James 24, Russell 13, Reddish 9, Prince 6, Christie 2, Vanderbilt, Hachimura, Hayes, Hood-Schifino, Lewis)

Indiana Pacers (Haliburton 20, Mathurin 20, Nesmith 15, Toppin 13, Turner 10, Jackson 10, Hield 8, McConnell 8, Brown 4, Tshiebwe 1, Sheppard, Brown, Walker, Wong)

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