Musica
La lettera di Baby Gang a De Devitiis, “voglio giustizia”, poi il servizio de Le Iene
Redazione | 15 maggio 2024

Baby Gang ha chiesto a Nicolò De Devitiis di fare chiarezza sul suo ultimo arresto

Certo della propria innocenza e stanco di non essere ascoltato, Baby Gang ha scritto un lettera a Nicolò De Devitiis de Le Iene invocando di fare luce sul suo arresto. Ieri sera il giornalista ha pubblicato un post su Instagram con le foto della lettera, tre pagine scritte a mano in stampatello firmate “Zac”, Zaccaria. “Caro Nicki, ho bisogno di te” è l’incipit, che riassume la richiesta d’aiuto del rapper e trasmette la fiducia in De Deviitis.

La questione dell’ultimo arresto di Baby Gang non è effettivamente del tutto trasparente, in quanto l’artista è stato ricondotto in cella lunedì 29 aprile, sei giorni dopo che sono stati pubblicati sulla sua pagina Instagram alcuni scatti promozionali per il nuovo disco, L’Angelo del Male, uscito il 26. Secondo baby Gang le foto sarebbero state pubblicate dal suo manager che abitualmente si occupa di gestire i suoi contenuti sui social, ma soprattutto erano state richieste e ottenute regolarmente tutte le autorizzazioni necessarie a realizzare le fotografie. Ciò nonostante, però, Baby ora si trova in carcere per quelle foto.

Da questa contraddizione sorge la richiesta di aiuto e di chiarezza del rapper a De Devitiis, come si legge nella lettera. “Ho iniziato uno sciopero della fame”, scrive Zaccaria, “e lo porterò avanti fino a quando non si placherà la mia sete di giustizia”. Il membro delle Iene sembra aver raccolto la richiesta del rapper, infatti ieri sera è andato in onda un servizio in cui ripercorre i passi di Baby Gang, dal primo arresto insieme a Simba La Rue nel 2022 fino a quello di aprile, mostrando anche in anteprima le registrazioni inedite della rissa di quel fatidico 3 luglio.

Con L’Angelo del Male sono usciti anche alcuni videoclip, come quelli di “Guerra” e “Bloods & Crips”, per i quali non sono stati contestati reati; con le parole di De Devitiis, “Secondo i giudici, Baby Gang poteva fare il video ma non poteva pubblicare le foto”. Foto nelle quali (come nei video peraltro) compaiono elementi che per i giudici indicherebbero la pericolosità sociale di Baby, cioè armi e pacchi di cannabis, che sono in realtà oggetti di scena.

Per ora Baby Gang rimane in cella, ma il fatto stesso che qualcuno si stia interessando al suo caso e stia cercando di fare chiarezza dovrebbe dargli almeno un po’ di sollievo.

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