La media literacy contro la guerra
Da febbraio 2022, il progetto ucraino Filter ha organizzato più di 120 lezioni espresse per insegnare ai cittadini le tattiche di disinformazione e come difendervisi
Alex Lung | 28 febbraio 2023

La media literacy è un potente strumento contro la manipolazione della realtà, e ciò non può che essere particolarmente evidente in un contesto estremo come quello della guerra in Ucraina. Appena poche ore prima dell'inizio dell'invasione russa - ormai un anno fa - a Kiev veniva inaugurato il progetto "Filter", con lo scopo di sensibilizzare i cittadini del paese al pensiero critico, dopo anni di dittatura sovietica e in un contesto di grande manipolazione dei media.

Poche ore dopo la presentazione, la guerra ha avuto inizio. Ma di fronte all'annullamento di progetti ed eventi programmati con mesi di anticipo, il capo del progetto Valeria Kovtun non ha mollato la spugna, e Filter ha iniziato a distribuire un vadevecum per riconoscere la veridicità - o meno - di una notizia; dote fondamentale per una popolazione in guerra.

Da febbraio 2022, Filter ha organizzato più di 120 lezioni espresse per insegnare le tattiche di disinformazione e come difendervisi. Inoltre, il progetto ha coinvolto più di 18 milioni di ucraini (quasi metà della popolazione) sui social.

Il contesto ucraino è certamente un estremo, ma la media literacy si conferma come un problema fondamentale e globale. In un mondo sempre più dinamico è complesso seguire tutto ciò che accade, e la conoscenza dei media diviene vitale per restare al passo, da cittadini attivi e consapevoli.

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