#lamiacittà
La tragedia greca in Sicilia
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Viola | 26 giugno 2014
Se volete rivivere l’emozione della tragedia greca, se per voi Sofocle ed Euripide non evocano soltanto interrogazioni, il Teatro Greco di Siracusa vi lascerà un ricordo indelebile. La sua particolarità? Essere quasi
interamente scavato nella roccia. Oltre che per le rappresentazioni, così com’era costume per gli antichi
greci, il teatro veniva usato per le assemblee popolari.
Dopo essere stato adattato in epoca imperiale ai giochi circensi, cadde in abbandono. Nel XVI secolo, così come
gli altri monumenti classici, fu depredato dalle maestranze spagnole di Carlo V che usarono la buona pietra già
tagliata per erigere le fortificazioni di Ortigia. Altri guasti furono provocati dai mulini che erano stati impiantati nella cavea. Gli scavi, iniziati alla fine del Settecento e protrattisi per tutto il secolo successivo, sono stati completati solo nella metà del Novecento. Pur nella diversità, anche sostanziale, di opinioni degli studiosi sulla genesi del monumento, è generalmente accettato che la forma attuale risalirebbe all’opera di ristrutturazione degli anni 238 – 215 a.C. sotto il regno di Ierone II.
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